Sequestro di persona, i tre fratelli kosovari restano ai domiciliari
Il Gip del Tribunale di Venezia ha confermato il provvedimento a carico dei tre fermati lo scorso 19 gennaio dai carabinieri di Treviso per il sequestro di un loro connazionale a causa di un debito non pagato
Il Gip del Tribunale di Venezia, chiamato a pronunciarsi per competenza territoriale, da quello di Treviso, ha confermato la misura già disposta dal giudice remittente, applicando la misura degli arresti domiciliari a carico dei tre fratelli kosovari, fermati lo scorso 19 gennaio dai carabinieri di Treviso per sequestro di persona a scopo di estorsione.
I tre sono indagati per aver sequestrato un loro connazionale chiedendo ai parenti, come riscatto, la consegna di un'auto di proprietà della vittima con gli "interessi" (calcolati in 100 euro al giorno), a "garanzia" di un pagamento di circa 8mila euro. La somma di denaro sarebbe pari a quella corrisposta ad una giovane (presentata dal sequestrato ad uno dei fratelli) in cambio del suo consenso a contrarre un finto matrimonio e mai restituita dalla donna nonostante la mancata celebrazione delle nozze. Il sequestro era stato interrotto dai militari dell'Arma che erano riusciti in breve tempo a rintracciare e mettere in salvo la vittima e a bloccare i malviventi. La misura cautelare è stata eseguita e notificata sabato dai carabinieri di Treviso.