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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Carbonera

Arresti per estorsione: "Dacci tutti i soldi o ti incendiamo la casa"

In manette due giovani trentenni trevigiani. Ad arrestarli in flagranza di reato i carabinieri di Aviano mentre ritiravano il "pizzo" di 2mila euro

CARBONERA - Martedì sono finiti in manette due giovani trevigiani con l'accusa di estorsione nei confronti di alcuni imprenditori friulani. L'operazione condotta dai carabinieri di Aviano ha permesso di coglierli in flagranza di reato.

I due uomini sono il 30enne D.P. di Carbonera e il 28enne  E.K. di origini albanesi e residente nel Comune di Povegliano e ora si trovano entrambi nel carcere di Pordenone in attesa di giudizio. Entrambi risultano di corporatura robusta e sarebbero grandi esperti di arti marziali. Sono accusati di aver cercato a più riprese di estorcere denaro a diversi imprenditori locali, minacciando del male fisico o l'incendio delle loro abitazioni.

Il caso però ha avuto lieto fine grazie all'intervento dei carabinieri della Compagnia di Sacile, allertati da un imprenditore locale che dichiarava di essere stato minacciato più volte da due giovani, dapprima richiedendo un prezzo per la sua "sicurezza" di 400 mila euro e poi, non trovando riscontro, un prezzo finale di 50 mila euro, minacciando di appiccare il fuoco alla sua abitazione nel caso in cui non avesse pagato. A quel punto è scattata la trappola dei militari: l'uomo si è presentato all'incontro con il denaro richiesto (due mila euro di acconto come anticipo spese di viaggio dei due malfattori), ma fotocopiato, e una volta che i due malviventi hanno preso quello che a tutti gli effetti può essere considerato un "pizzo", sono stati prontamente ammanettati.

Al vaglio degli inquirenti però risulta anche un altro episodio con protagonisti i due ragazzi, ossia il caso di un socio dello stesso imprenditore sopracitato che nei mesi scorsi avrebbe ricevuto le stesse minacce, costringendolo così addirittura al cambio di residenza in un altro comune. Inoltre un fatto simile, riconducibile all'organizzazione a cui appartenevano i due giovani, è risultato essere accaduto anche ad un imprenditore jesolano nel mese di maggio a cui sono stati estorti 10mila euro per dei lavori all'interno di un albergo, venendo pure picchiato subendo lesioni guaribili in cinque giorni. L'operazione dei militari ha portato anche agli arresti domiciliari di altre due persone appartenenti alla "banda": il 30enne M.I di Castello di Godego e il 40enne A.B di Volpago del Montello. Infine altre tre persone sempre residenti nel trevigiano sono state denunciate e sottoposte all'obbligo di dimora.

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