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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rapinavano turisti stranieri in tutta Italia: arrestati i “Bonnie e Clyde" iraniani

La coppia, marito e moglie di 30 e 25 anni, hanno alle spalle colpi sia nel trevigiano che nel veneziano, ma anche tra Milano, Bescia e Roma

Una complessa attività d’indagine iniziata nel giugno 2019 dalla Sottosezione Polizia Stradale di Treviso Nord con il coordinamento della Squadra di Polizia Giudiziaria, ha permesso di dare un nome e cognome ed assicurare alla giustizia i “Bonnie e Clyde" iraniani. Nello specifico, si tratta di due cittadini stranieri che, qualificandosi per appartenenti alle forze dell’ordine in diverse località d’Italia, si erano resi responsabili di varie rapine ai danni di turisti.

Le indagini sono iniziate a seguito della rapina subita nell’estate 2019 da una famiglia indonesiana in vacanza in Italia, proveniente da Cortina e diretta a Venezia, dove avrebbero dovuto soggiornare per alcuni giorni per poi raggiungere Firenze. Durante il viaggio, i turisti avevano deciso di fare una breve visita alla città di Treviso e nel primo pomeriggio avevano ripreso il viaggio verso Venezia. Improvvisamente, dopo aver percorso alcuni chilometri a bordo del veicolo che avevano preso a noleggio in Olanda, sulla S.R. 53 tra San Lazzaro e lo svincolo d’uscita che conduce al casello di Treviso Sud dell’autostrada A27, furono avvicinati da un’autovettura Alfa Romeo GT di colore grigio, i cui occupanti, un uomo e una donna, gli intimarono di fermarsi.

La donna rimase seduta in auto, mentre l’uomo, dopo essersi qualificato a voce come “poliziotto”, chiese ai cittadini stranieri di esibire i documenti di identità ed il denaro contante in loro possesso col fine di verificare se il denaro stesso fosse falso. Uno degli appartenenti alla comitiva estrasse dunque dal suo portamonete ben 2.500 euro in contanti. Il finto poliziotto, una volta preso il denaro, è poi repentinamente risalito a bordo dell’Alfa Romeo così da dileguarsi velocemente con la compagna. Le accurate indagini intraprese dai veri poliziotti della Sottosezione Polstrada di Treviso hanno però permesso di giungere dapprima all’identificazione del veicolo utilizzato dai rapinatori, un’autovettura Alfa Romeo GT con targa italiana e intestata ad un prestanome, e successivamente all’identificazione degli autori del crimine: A.I. di 30 anni e della moglie I.S. di 25 anni, tutti e due di nazionalità iraniana.

Gli investigatori hanno così accertato che i due rapinatori avevano pedinato con il veicolo le loro vittime partendo dal centro di Treviso, fino ad arrivare in un luogo tranquillo per portare a segno la rapina. Le indagini successive hanno consentito ai poliziotti della Sottosezione autostradale di Treviso di accertare che gli stessi soggetti, con il medesimo “modus operandi”, lo stesso giorno e nei pressi del centro commerciale “Auchan” di Mestre (VE), si erano resi responsabili di due analoghe tentate rapine ai danni di due cittadini pakistani. Gli investigatori, nutrendo il sospetto che gli stessi potessero essere dei rapinatori seriali, hanno così approfondito le indagini in considerazione della coincidenza tra il modo di agire e le caratteristiche somatiche e fisiche degli autori fornite dalle denunce sporte in vari Uffici di polizia in Italia, accertando che i due individui si erano resi effettivamente  responsabile a vario titolo di altre 4 rapine.

In particolare, nel mese di maggio 2019, a Venezia, i rapinatori avevano sottratto 855 euro ad un cittadino bengalese. Lo stesso mese, a Paderno Dugnano (MI), avevano rubato una collana d’oro con crocifisso ad un cittadino belga. A giugno, nel centro di Brescia, si erano invece impossessati di 200 euro ai danni di un cittadino russo. Infine, nel corso dello stesso mese avevano anche rubato un bracciale in oro giallo e una collana in oro giallo a due cittadine pakistane. I riscontri investigativi sono stati dunque trasmessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma la quale aveva già instaurato un procedimento penale nei confronti dei due “falsi poliziotti” che si erano resi responsabili anche di una rapina avvenuta nella Capitale. Grazie al risultato delle indagini, anche in collaborazione con altri Uffici di polizia, l’Autorità Giudiziaria di Roma ha emanato nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata poi eseguita nel corso dell’estate del 2019 da personale del Commissariato di P.S. di Marghera (VE).

L’attività d’indagine ha quindi permesso agli investigatori della Sottosezione dell’A27 di accertare che i “Bonnie e Clyde” iraniani, fingendosi poliziotti, si sono resi responsabili a vario titolo di 7 reati predatori ai danni cittadini stranieri, oltre alla rapina effettuata nella città di Roma, rubando così alle vittime la somma totale di 3.555 euro, una collana d’oro con crocifisso, un bracciale in oro giallo e una collana in oro giallo.

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