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Cronaca

Presi i predoni della "lingua di drago", 60 colpi ai bancomat

Usavano la tecnica del "cash trapping", con un dispositivo che bloccava la fuoriuscita delle banconote.Colpi nel Veneziano, nella Marca e a Padova

TREVISO Usavano la tecnica del "cash trapping", ovvero installavano nelle fessure degli sportelli bancomat una "forchetta" che bloccava l'uscita delle banconote. In questo modo erano riusciti a mettere a segno una sessantina di colpi, tutti tra le province di Venezia Treviso e Padova. Ora i due criminali sono stati incastrati, arrestati lunedì mattina a conclusione di un’articolata indagine della polizia di Stato e dei carabinieri nel Veneto e coordinata dalla Procura del tribunale di Venezia.

In carcere sono finiti un quarantenne bulgaro e un ventenne moldavo, che orbitavano tra le province di Venezia e Vicenza, e che sono risultati gli autori di decine di episodi criminali tutti identici. La frode si svolgeva in questo modo: i due si avvicinavano agli sportelli per fare un prelievo, dopodiché inserivano nella fessura da cui fuoriescono le banconote una sottile lamina di metallo (la cosiddetta “forchetta”), che aveva la funzione di bloccare l’erogazione dei contanti. Al termine dell’operazione rimanevano nei paraggi e attendevano che una ignara vittima effettuasse una regolare operazione di prelievo. Il malcapitato utente, non vedendosi consegnato il danaro, si convinceva di trovarsi in presenza di un'anomalia tecnica e si allontanava dall’apparecchiatura: a quel punto i malviventi recuperavano la forcella insieme alle banconote trattenute.

Le indagini condotte dal personale della polizia postale e da quello dell’Arma, inizialmente distinte, si sono riunite quando si è capito che gli autori dei reati erano sempre gli stessi. L’identificazione dei responsabili è avvenuta mediante il raffronto delle operazioni di prelievo effettuate sulle decine di bancomat coinvolti e l’analisi di tutti i circuiti di videosorveglianza connessi ai singoli ATM.

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