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Cronaca

Asolo Matinée inaugura il secondo anno di attività con un brillante "Solo Mozart II"

Asolo Matinée inaugura la nuova stagione con un concerto dedicato a Mozart, nell'esecuzione magistrale di giovani musiciste di talento guidate al maestro Fabian Rieser.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Il concerto della rassegna Asolo Matinée, tenutosi domenica 21 nella Sala Consiliare del Municipio di Asolo, ha celebrato non solo un anno di attività dell'associazione - essendo il concerto d'apertura della seconda stagione - ma anche l'istituzione del Premio Mariuccia Randone, che vuole contribuire, con una somma stanziata annualmente, agli studi e alla crescita artistica dei giovani musicisti.

Il concerto è stato dedicato interamente alla musica di Mozart. La parte principale del programma consisteva dell'esecuzione di tre quartetti: due per flauto e archi (K 285 e K 298, entrambi in re maggiore) e uno per oboe e archi (Quartetto in fa maggiore K 370).

Mozart non amava il flauto e lamentava in uno scritto di sentirsi 'anchilosato' quando doveva comporre per tale strumento. Ciò nonostante, i risultati delle sue fatiche sono a dir poco sublimi; infatti, del Quartetto per flauto e archi K 285 - il primo brano eseguito nel concerto - il musicologo Alfred Einstein scrisse "nessuno potrebbe mai immaginare che non sia stato composto con amore." Più serio artisticamente e spiritualmente è il Quartetto K 370 per oboe e archi composto nel 1781 a Monaco per 'il migliore oboista vivente' Freidrich Ramm. Sebbene l'oboe fosse inteso come 'sostituto' del primo violino, e dovesse pertanto amalgamarsi all'insieme degli archi, Mozart non nascose la predominanza sonora dello strumento e conferì alla parte dell'oboe un carattere fortemente protagonistico e concertante degno del virtuoso Ramm. Il terzo brano del concerto - l'esuberante Quartetto per flauto e archi K 298 - fu composto a Parigi nel 1778. Esso manifesta un certo umorismo caratteristico di Mozart; per esempio, stampate sulla partitura si trovano le indicazioni 'Rondieaoux' anziché 'Rondò' e 'Allegretto grazioso ma non troppo presto, però non troppo adagio, cosi-cosi - con molto garbo e espressione."

Il concerto si è concluso con una vivace e gradevolissima trascrizione - curata da Fabian Rieser - del celebre Rondò alla turca (dalla Sonata in la maggiore per clavicembalo o pianoforte K 331), nella quale si uniscono agli archi entrambi gli strumenti a fiato.

Il concerto è stato molto apprezzato a giudicare dagli applausi fragorosi dell'affollatissimo pubblico. Si è notata il particolar modo l'atmosfera serena e rilassata creata dalla presenza simpatica e nel contempo autorevole del maestro Rieser. Particolarmente ammirevole l'eccellente equilibrio ottenuto tra i fiati solisti (Giulia Lozza, flauto e Emma van der Galiën, oboe) e gli archi (Fabian Rieser, violino, Marina Paccagnan, viola e Caterina Salizzato, violoncello). Sebbene generalmente assegnati a ruoli d'accompagnamento, quando richiesti, gli archi si sono rivelati molto abili anche come solisti per merito. Questo è stato particolarmente evidente nel primo movimento del Quartetto K 298 nel quale ad ogni strumento, compresi gli archi, viene affidata una variante del tema, un procedimento compositivo usato in maniera magistrale, molti anni dopo, nel Quintetto 'La Trota' di Franz Schubert.

Jeremy Paul Norris

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