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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Assessore gira in Regione armato di pistola: "Per difendermi"

Remo Sernagiotto gira in Regione Veneto con il suo revolver P38 special di cui si era armato quando, da imprenditore, temeva per la propria sicurezza

Gira in Regione Veneto con il suo revolver P38 special a volte visibile, portato alla cintura, di cui si era armato quando, da imprenditore, temeva per la propria sicurezza. Protagonista della vicenda - come riferiscono i quotidiani locali - è il trevigiano Remo Sernagiotto, oggi assessore ai Servizi Sociali e passato nel gruppo della rinata Forza Italia. La pistola, come lui stesso racconta, gli fa "compagnia" da 30 anni con regolare porto d'armi ed acquistata quando, da imprenditore, aveva ricevuto delle minacce. Oggi - dice - la porta perché si muove spesso, da solo e fino a notte fonda, per partecipare ad incontri e riunioni. "Non l'ho mai usata - sottolinea Sernagiotto - non vado al poligono e mica sono un pistolero. Sono un uomo pacifico - conclude -, ogni tanto sparo qualche colpo nel bosco per evitare che si arrugginisca".

“Che ho la pistola lo sanno tutti, così come tutti sanno che non l'ho mai usata". Dice Sernagiotto all’Ansa. "In particolare martedì - aggiunge - ero in Consiglio regionale e l'ho lasciata in una scrivania". "Al momento di andarmene - prosegue - l'ho messa alla cintola come faccio di solito e la scelta di essere armato era dettata dal fatto che stavo per andare ad un incontro che sarebbe finito tardissimo, nella notte, in una piccola località tra il veronese ed il vicentino". "Quando mi muovo - aggiunge - vado sempre da solo con la mia Mini rossa per evitare di incidere sulle spese della Regione e l'arma la porto con me per difendermi dai malintenzionati. Non sarei mai in grado di sparare ad una persona - aggiunge - ma se fosse necessario magari con due colpi in aria eviterei il peggio". "La pistola l'ho comprata - ribadisce - non quando facevo politica ma da imprenditore su consiglio degli stessi carabinieri dopo che avevo subito una serie di furti".

E scattano subito le prime polemiche: “Non è ammissibile entrare in Consiglio regionale con armi. Ci appelliamo al Presidente Clodovaldo Ruffato perchè faccia rispettare questo. Se dovesse servire, anche con l'installazione di metal detector". A dirlo Lucio Tiozzo, capogruppo Pd nel consiglio regionale del Veneto. "Siamo contro i cittadini 'fai da te', devono essere le forze dell'ordine a difenderli - ha concluso Tiozzo -. Nel caso, poi, siamo davanti ad un assessore ai Servizi sociali, che dovrebbe essere un segnale per una società più serena e più coesa". (ANSA)

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