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Cronaca

Attentato al K3 della Lega: in Assise compare una chiavetta usb con dati sensibili

Le indagini hanno portato il focus su questa chiavetta con al suo interno i curricula di diversi politici, oltre ad una rivista anarchica e materiale sul neofascismo

Nella giornata di sabato, in Corte d'Assise a Treviso, è continuato il processo a Juan Antonio Sorroche Fernandez, l'anarchico spagnolo di 43 anni accusato di aver piazzato due ordigni esplosivi all'esterno della sede trevigiana della Lega, al K3 di Fontane di Villorba.

I fatti, risalenti all'estate del 2018, sono relativi all'esplosione di una prima bomba, fortunatamente senza feriti, e il disinnesco di una seconda. A rivendicare l'azione era stata una era stata una cellula anarchica, la Haris Hatzimihelakis/Internazionale nera 1881-2018. Di fatto l'operazione era stata escogitata come una trappola: la prima esplosione serviva ad attirare l'attenzione, mentre la seconda bomba sarebbe dovuta esplodere proprio al momento dell'arrivo degli agenti, che però si sono accorti del filo sulle scale che avrebbe dovuto attivare l'innesco e hanno evitato il botto. Le bombe erano artigianali, realizzate con delle pentole a pressione riempite con polvere pirica e chiodi. 

Sabato, dunque, sono stati sentiti i testi del pubblico ministero, ovvero alcuni esponenti della polizia giudiziaria che sequestrarono del materiale al 43enne. Gli stessi hanno riferito sia in merito ai documenti informatici analizzati che in riferimento alla sua latitanza. Nello specifico il focus è stata una chiavetta Usb nella quale erano inseriti i curricula di diversi politici leghisti, oltre ad una rivista anarchica e materiale sul neofascismo. Ora il processo continuerà i prossimi 13 e 27 marzo per poi concludersi, forse, per la primavera così che poi si possa procedere con la redazione della sentenza di primo grado.

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