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Cronaca Santa Lucia di Piave

Bambina violentata a Santa Lucia, il caso finisce davanti all'Ue

Il caso della bambina stuprata a Santa Lucia di Piave nel 2008 è stato sottoposto all'Unione Europea, che impone che sia lo Stato a risarcire la vittima se lo stupratore è nullatenente

L'eurodeputato Andrea Zanoni torna sul caso della bambina violentata a Santa Lucia di Piave nel 2008 e lo sottopone alla Commissione europea.

La piccola, di dieci anni all'epoca dei fatti e affetta da un deficit mentale, fu aggredita e stuprata da un clandestino il 22 aprile 2008. L'uomo, al termine dei tre gradi processuali, fu condannato a otto anni di carcere e al pagamento di 125mila euro di risarcimento per danni morali alla vittima.

Somma che l'agrressore non ha mai pagato perché risulta nullatenente.

“In casi del genere, la direttiva Ue del 29 aprile 2004 relativa all'indennizzo delle vittime di reato (capo II, articolo 12, comma 2)  prevede che lo Stato ha il dovere di indennizzare le vittime dei reati intenzionali violenti ove il condannato non abbia i mezzi necessari”, spiega Zanoni, che ha richiamato l'attenzione della commissione europea sul caso con un'interrogazione.

"Si tratta di una tragedia che purtroppo non costituisce un caso isolato - rileva Zanoni - In questi casi l'indennizzo economico non riparerà mai al danno arrecato. Tuttavia può costituire un aiuto ad affrontare certe difficoltà materiali. Lo Stato italiano ha il diritto morale, e legale come ci dice l'Europa - conclude - di garantire l'indennizzo alle vittime nel caso gli aggressori risultino nullatenenti e contribuire, sia pure in minima parte, ad alleviare le sofferenza delle vittime di questi atroci reati”.

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