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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

Benazzi, nuovo commissario direttore all'Ulss8: parola d'ordine, lavoro di squadra

Il Dott. Benazzi ha incontrato lunedì per la prima volta direttori e posizioni organizzative dell'Ulss8 a Montebelluna e Castelfranco Veneto. Confermato l'impegno per avviare il polo oncologico castellano e le azioni volte a mantenere e ampliare l'attività dei due punti nascita

CASTELFRANCO VENETO “Lavorare in squadra”, questa la parola d'ordine espressa dal nuovo commissario direttore dell'Ulss 8, dottor Francesco Benazzi che lunedì, in un duplice appuntamento a Montebelluna e a Castelfranco Veneto, ha incontrato per la prima volta dal suo insediamento, avvenuto lo scorso 1 gennaio, i direttori delle Unità operative, delle Unità semplici e le posizioni organizzative dell'azienda socio-sanitaria. Accanto a lui l'attuale direzione strategica, il direttore amministrativo, Luigi Antoniol, il direttore sanitario, Paola Corziali, il direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale, Francesco Gallo, il presidente della Conferenza dei sindaci, Annalisa Rampin. Al San Valentino di Montebelluna era presente anche il sindaco della città, Marzio Favero.

Il dottor Benazzi ha sottolineato fin dall'inizio l'importanza del lavoro di squadra, sia all'interno dell'Ulss, tra i due presidi ospedalieri, sia in relazione alle altre due Ulss della provincia, Treviso e Pieve di Soligo. “Parto dal presupposto - ha detto - che ci troviamo in un territorio in cui gli amministratori hanno avuto la lungimiranza di investire nella realizzazione di due ospedali bellissimi e strutturalmente all'avanguardia. E' già un ottimo punto di partenza, per chi vi lavora e per i pazienti. A questo deve ora far seguito una serie di linee d'azione, tra le quali individuo la necessità di evitare ed eliminare le duplicazioni dei servizi a favore di una ottimizzazione delle risorse e di una migliore qualità assistenziale”. Entrando nello specifico, il nuovo direttore generale ha assicurato due tra i punti già previsti dalla schede ospedaliere regionali del 2013: la vocazione generalista del San Valentino e quella specialistica del San Giacomo, e la conservazione di entrambi i punti nascita territoriali. “Uno degli impegni su cui spingerò maggiormente – ha proseguito - sarà dare avvio al polo oncologico a Castelfranco Veneto anche alla luce della tradizione e della cultura che lo contraddistingue ad esempio nell'ambito della medicina nucleare, della radiofarmacia e nell'utilizzo della Pet. Quanto ai punti nascita, invece, non solo intendo mantenere entrambe le strutture, ma anche attivare delle azioni, assieme al Consultorio familiare ad esempio, affinché riescano ad attrarre un maggior numero di donne che scelgono di partorire nell'Ulss 8”.

Tra i punti fermi del piano di lavoro annunciato dal dottor Benazzi, si segnala anche la necessità di un maggiore e migliore impiego delle attrezzature tecnologiche, la valorizzazione delle eccellenze, l'umanizzazione dei servizi. Il dottor Benazzi si è quindi soffermato sulle liste di attesa e sulla gestione del pronto soccorso: ”Il cittadino, soprattutto quello con reddito medio-basso che si rivolge alle nostre strutture, ha il diritto di avere una risposta nei tempi adeguati. Per questo servirà fare un ulteriore lavoro sull'appropriatezza delle prescrizioni sia da parte dei medici di medicina generale che dei medici specialisti, anche attraverso il tavolo di monitoraggio e punendo, se necessario, i medici che sbagliano. Per la gestione del pronto soccorso, vale un discorso simile. Il dato di fatto è che vi è una tendenza da parte dei cittadini a scavalcare il medico di medicina generale, preferendo rivolgersi al pronto soccorso dove sono disponibili specialisti e diagnostica. Per cui, fintantoché non ci sarà una medicina di gruppo integrata a livello territoriale attiva ed efficiente, diventa fondamentale un cambio di cultura da parte dei medici affinché essi siano in grado di concepire i codici bianchi con la stessa importanza di quelli che li precedono”. Il dottor Benazzi si è infine soffermato su alcune criticità da migliorare. “Un maggiore sforzo dovrà essere profuso per ridimensionare la spesa farmaceutica territoriale dell'Ulss che attualmente si attesta sopra la media regionale (nell'Ulss 8 la spesa farmaceutica territoriale pro-capite è di 120,3 euro rispetto alla media regionale di 117,6 euro) perché permetterà di risparmiare risorse impiegabili in altri interventi. Così come andrà fatto un lavoro per contenere la mobilità passiva che, per l'Ulss 8, si attesta intorno ai 5 milioni di euro l'anno”.

“Già ai tempi in cui abbiamo collaborato assieme nel consiglio provinciale alla fine degli anni '90 – ha esordito il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero - Benazzi si contraddistingueva per la ragionevolezza che nasce dal dialogo, una caratteristica di cui in questo periodo abbiamo molto bisogno. Ogni novità, quale l'accorpamento delle Ulss appena avviato, porta con sé opportunità e rischi. Si tratta di massimizzare le prime e ridurre i secondi. Ho già assistito, trent'anni fa, alle guerre fratricide tra Asolo e Crespano, Pederobba e Valdobbiadene che hanno portato alla chiusura di tutti e quattro gli ospedali. Negli ultimi quattro anni questo approccio è stato superato all'interno dell'esecutivo dei sindaci, grazie alla collaborazione tra Montebelluna e Castelfranco Veneto, che ha confermato per l'ospedale montebellunese una fisionomia di ospedale territoriale e per quello castellano quello della specializzazione oncologica. A questo si aggiunge la necessità di entrare in rete con la nuova Cittadella della salute di Treviso. La riorganizzazione non può essere una spartizione dei servizi, ma il superamento dei diaframmi tra i territori dell'Ulss in una logica di unitarietà e di qualità dei servizi che trova la sua ragione d'essere nella salute dei cittadini ai quali prima che il campanile interessa essere ben curati. Siamo di fronte ad una svolta culturale e gestionale e credo che il dottor Benazzi possa essere l'uomo giusto per questa sfida”.

"Due saranno le partite da giocare, quella economica e quella della qualità dei servizi. Entrambe le sfide possono essere superate lasciando da parte le passate guerre fratricide che hanno caratterizzato questo territorio. Abbiamo bisogno di creare rapporti di complementarietà con Treviso e mi auguro che la nomina di un direttore unico sia importante per migliorare la differente vocazione dei nostri due ospedali”. Apertura e disponibilità è stata dimostrata anche dalla Presidente della Conferenza dei sindaci, Annalisa Rampin: “Siamo in una fase di incertezza che richiede necessariamente un confronto aperto e leale tra la direzione e le amministrazioni territoriali. Noi ci mettiamo a disposizione, lasciando da parte campanilismi e particolarismi che, come hanno dimostrato le esperienze passate, si sono dimostrate inefficaci”.

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