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Cronaca

Biglietti gonfiati: condannato a pagare 800 mila euro al comune di Brescia

Trevigiano giudicato colpevole dal tribunale civile di Brescia, il sindaco Emilio Del Bono: "E' il parziale epilogo di una vicenda spiacevole e sgradevole"

A.B. dovrà provvedere al pagamento di 800 mila euro nei confronti del Comune di Brescia. Si tratta della sentenza emessa dal Tribunale civile di Brescia nell'intricata vicenda dei presunti biglietti gonfiati per le mostre su Matisse e sugli Inca che il patron di Kornice, all'epoca dei fatti amministratore unico di Artematica, poi liquidata, aveva allestito a Brescia per conto dell'amministrazione comunale che l'ha trascinato in aula.

“È l'epilogo parziale di una vicenda sgradevole e spiacevole che ha interessato Brescia Musei e il Comune di Brescia – commentato il sindaco di Brescia Emilio Del Bono - Spiace constatare che si chiuda con la conferma del fatto che queste risorse siano state illecitamente trasferite con in danno per la pubblica amministrazione”.

Per quella vicenda, il 13 marzo prossimo, si aprirà a Treviso il processo penale a carico di A.B. e Giuseppe Mazzadi, segretario della Fondazione Brescia musei, accusati entrambi di truffa aggravata in concorso. In quel procedimento si sono costituiti parti civili il Comune di Brescia e la stessa Fondazione Brescia Musei.

Le indagini, relative alle due esposizioni datate 2011, erano partite nel 2012 quando la Siae aveva reso noto di aver trovato una discrepanza tra il numero di biglietti staccati da Artematica e quello dichiarato all'amministrazione comunale per ottenere il bonus previsto dal contratto stipulato con la società. Per quella di Matisse, secondo la Siae, a comprare il biglietto sarebbero state circa 130 mila persone mentre Artematica avrebbe dichiarato di averne staccati 248 mila. Per quella sugli Inca invece i biglietti reali sarebbero stati 207 mila rispetto ai 273 mila dichiarati.

Nel contratto stipulato tra Artematica e Fondazione Brescia musei c'era però una clausola: la fondazione, se fosse stato superato un determinato numero di visitatori, si sarebbe impegnata a versare un bonus ad Artemtica. Gli accordi prevedevano 230 mila ingressi per la mostra su Matisse e 200 mila per quella sugli Inca. In questo modo la società di A.B. avrebbe incassato 790mila euro, iva esclusa, senza aver staccato, secondo quanto sostiene l'accusa, tutti quei biglietti.

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