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Cronaca Conegliano

Conegliano, Chies lancia la volata al biodistretto del Prosecco

Il Sindaco Fabio Chies: "Obiettivo ad un passo, è il nostro sigillo sulla candidatura UNESCO"

CONEGLIANO Il dado è tratto. Il Comune di Conegliano ha lanciato ufficialmente il biodistretto agricolo che avrà come punta di diamante certamente il vitivinicolo, a vocazione prevalente a Glera. Un progetto per la realizzazione del quale ci sono tutte le basi e la volontà espressa da parte del Comune di Conegliano, condivisa con i 15 Comuni del territorio della docg. Nella conferenza stampa tenutasi sabato mattina in Municipio il sindaco Fabio Chies, di fronte ai colleghi sindaci e rappresentanti dei 15 Comuni della docg e del Consorzio del Prosecco superiore ha affermato "il nostro è un territorio dove la sensibilità è aumentata e dove è importante salvaguardare l'equilibrio tra la comunità e lo sviluppo economico. Se oggi siamo candidati a patrimonio dell'Umanità significa che abbiamo saputo mantenere questo equilibrio, tutelando e mantenendo il nostro territorio. Per aiutare la nostra realtà a crescere l'obiettivo da centrare è quello del biodistretto ed il risultato è davvero vicino. Per questo abbiamo messo i risultati di uno studio sulla situazione attuale a disposizione di tutti. Vogliamo essere un territorio guida a livello internazionale e per questo dobbiamo lavorare in sinergia e sul territorio ampio di riferimento, che per noi è sicuramente quello dei 15 comuni della docg".

Il dato alla base del progetto di costituzione di un biodistretto che coinvolga i 15 Comuni della Docg del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene riguarda i 687 ettari SAU (superficie agricola utilizzata) di biologico già praticata e quindi il rapporto tra convenzionale (18.840 ettari SAU) e biologico (687 ettari sau) che attualmente è del 3,65%. Progetto su dati fonte Avepa di cui si fatto interprete Fiorello Terzariol, Consulente tecnico del Comune di Conegliano e ambasciatore emerito di Città del Vino, già coautore di diversi documenti che hanno fatto scuola nel settore, come il protocollo viticolo e il regolamento di polizia rurale intercomunale di polizia rurale del territorio della Conegliano Valdobbiadene Docg. "Per costituire il biodistretto agricolo nel nostro caso, insistendo in Regione Veneto, è sufficiente che sul territorio coltivato ci sia un rapporto percentuale tra convenzionale e biologico del 4,1% - ha detto Terzariol - noi al momento siamo al 3,65 % e questo è incoraggiante perché delinea già una tendenza abbracciata dai nostri produttori. Soprattutto perché dobbiamo considerare sia che si tratta per i privati di un percorso volontario sia perché le condizioni climatiche del nostro territorio impediscono di praticare il biologico ovunque. I benefici del biodistretto si tradurrebbero in un marchio da apporre ai prodotti biologici, con vantaggi sia di tipo commerciale sia di promozione del territorio. Non è un caso che nel vicino veneziano se ne sia già costituito uno che si afferma come il più importante a livello nazionale"

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Insieme allo studio per un biodistretto è stata presentata in Municipio anche una app gratuita per smartphone che sarà presto a disposizione di tutti e che consente in modo automatizzato di avvisare sui trattamenti fitosanitari. Una pratica già diffusa ma che ancora può trovare realtà di non applicazione, con conseguenti liti. "Una app che contribuisce allo sviluppo sostenibile del territorio e in linea con una maggiore sostenibilità ambientale - ha spiegato Claudio Toppan Assessore all'ambiente di Conegliano - Una app che segnali almeno 24 ore prima i trattamenti in vigna da parte degli agricoltori o dei terzisti. Trattamenti che ad oggi, dove questo sistema di pre allertamento non avviene, provoca contrasti tra agricoltori e confinanti. La app è un sistema che consentirà di facilitare il dialogo e quindi di eliminare i possibili contrasti, che metteremo a disposizione di tutto il territorio dei 15 comuni della docg".

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