La casa è un diritto, sfratto scongiurato per ragazza madre a Roncade
L'Assemblea Sociale per la Casa ha impedito che la donna fosse messa in mezzo alla strada con il figlio. Lo sfratto è stato prorogato di un mese, in attesa dell’assegnazione di un alloggio popolare
"La casa è un diritto". E' questo il motto dell'Assemblea Sociale per la Casa che ha impedito nuovamente che Lamyaà, cittadina marocchina di 26 anni, e il figlio di 10 finissero in mezzo alla strada.
Lo sfratto della ragazza madre, residente a Roncade, è stato rinviato di un mese, in attesa che le venga assegnata una casa popolare.
Il primo rinvio era stato ottenuto uno mese fa e martedì mattina l'ufficiale giudiziario si è ripresentato alla porta di Lamyaaà, che non riesce più a pagare l'affitto dell'appartamento che occupa. Ad attendere l'ufficiale anche una quindicina di militanti dell'ASC Treviso.
Una possibile soluzione per la madre e il suo bambino era emersa già lunedì dall'incontro tra alcuni esponenti dell'ASC, il sindaco Simonetta Rubinato e l'assistente sociale. Se martedì fosse scattato lo sfratto esecutivo, Lamyaà e il figlio sarebbero stati trasferiti dal Comune in una comunità protetta.
Fortunatamente la proprietà dell'appartamento si è resa disponibile ad attendere un altro mese, mentre l'amministrazione comunale sta valutando se sia possibile assegnare un alloggio popolare alla donna.
"Una ragazza madre con un figlio ha rischiato di essere lasciata per strada a causa delle conseguenze della crisi, che vengono fatte pesare su quei soggetti più deboli e che più degli altri subiscono gli effetti di questa situazione di precarietà - commenta l'ASC - E’ ormai evidente che anche a Treviso, come in altre realtà, è necessario intraprendere dei percorsi di lotta finalizzati alla riconquista dei diritti fondamentali come il reddito garantito, che nella sue svariate articolazioni passa anche per la questione casa".
