Bonus edilizi, esposto dei clienti trevigiani contro l'Agm
Il 12 agosto è attesa la pronuncia dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che deve decidere sulla pubblicità dell'azienda di Mogliano Veneto, che prometteva di occuparsi delle ristrutturazioni ma poi non avrebbe aperto i cantieri
Dopo il consorzio Sgai, che sarebbe protagonista di una vera e propria mega truffa approdata in 300 denuncie solo in provincia di Treviso, è scoppiato il caso dell'Agm Group, general contractor trevigiano (la sede è a Mogliano) che avrebbe coinvolto almeno duemila e cinquecento clienti sparsi nell'area compresa fra la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia, con la promessa di occuparsi delle ristrutturazioni ma poi non avrebbe aperto i cantieri.
Nella Marca i clienti della Agm sarebbero oltre un centinaio e la gran parte di loro hanno presentato un esposto, patrocinati dall'avvocato Alessia Favaro, davanti all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato lamentando una prassi che avrebbe portato la società a fare della pubblicità ingannevole. La pronuncia è attesa intorno al 12 di agosto.
LAgm avrebbe operato attraverso consulenti che agganciavano i "clienti" e promettevano loro tutto e il suo contrario: dagli impianti fotovoltaici alle caldaie a condensazione, dal rifacimento delle facciate dell'abitazione all'efficientazione energetica, fino ad arrivare (sfruttando ogni tipo di bonus a disposizione) agli interventi per la stabilità strutturale. Unica condizione il versamento di una cifra - oscillante fra i settecentocinquanta e i mille euro, depositata come forma di cauzione per entrare nel magico mando dei lavori “a gratis” e fare gli interventi prodromici - che poi sarebbe stata restituita in toto. Ma del denaro e soprattutto dei lavori, con contratti firmati anche un anno fa, non c'è neppure l'ombra. Di certo c'è solo quanto avrebbe guadagnato l'Agm, un incasso che si aggirerebbe tra i 2 milioni e mezzo e i tre milioni di euro.
L'Agm precisa però che i fatti, così come sopra descritti, sono totalmente difformi dalla realtà storica poiché la società a fronte del ricevimento del pagamento di cui sopra (pagamento che segue una lettera di incarico del cliente ove è chiaramente informato del motivo del pagamento!) esegue un sopralluogo con un tecnico abilitato e poi stende e consegna una perizia tecnica afferente uno studio di fattibilità dei lavori e prodromico all'avvio eventuale dei lavori. Le somme incassate, di cui viene emessa fattura, sono funzionali all'attività di cui al periodo che precede e non formano certo un "tesoretto"! Si aggiunga che sono stati avviati, altresì, dei cantieri da parte della Società.