Pescatori di frodo sul Piave: sequestrata una rete da pesca
I volontari della Fipsas sono intervenuti a Negrisia, salvando decine di pesci rimasti intrappolati in una rete posizionata dai bracconieri. Presentata denuncia ai carabinieri, responsabili ancora a piede libero
Dieci cavedani (alcuni dei quali dal peso di oltre tre chili), una decina di scardole e altri pesci di piccola taglia sono stati salvati, domenica 19 settembre, dai volontari della Fipsas dopo essere rimasti intrappolati in una rete posizionata dai bracconieri nelle acque del Piave a Negrisia, frazione di Ponte di Piave.
Come riportato da "Il Gazzettino di Treviso", la trappola dei bracconieri è stata scoperta domenica verso le 7.30 di mattina. I volontari Fipsas hanno atteso per gran parte della mattinata l'arrivo dei pescatori di frodo per coglierli sul fatto ma i responsabili non si sono presentati e così i volontari hanno liberato i pesci rimasti incastrati e sequestrato la rete posizionata in acqua. L'episodio è stato denunciato ai carabinieri del nucleo forestale. Non è la prima volta che espisodi simili si verificano nella zona di Negrisia dove già in passato erano arrivate segnalazioni di bracconieri in azione lungo le rive del Piave.