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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La "Rincorsa del Torrente" sfocia alla grande al Bus del Buson

Conclusa la rassegna musicale estiva dedicata delle bellezze naturalistiche del Bellunese. 300 persone hanno raggiunto la forra preistorica dove hanno incontrato le stazioni musicali

TREVISO Sabato 26 agosto si è conclusa la rassegna musicale estiva dedicata delle bellezze naturalistiche del Bellunese con la consueta Passeggiata musicale al sentiero del Buss del Buson; circa 300 persone hanno raggiunto la forra preistorica dove hanno incontrato le tre stazioni musicali. La giornata era curata da Marino Casagrande del CAI con la relativa bellissima schiera di volontari che fino dal varo di Armonie 7 anni fa proprio al Buss del Buson sono stati in prima linea nella cura della forra, del sentiero e nella sistemazione degli spazi dedicati ai concerti.

Il bel percorso ad anello inizia e termina sulla carreggiata che porta al ponte di Mariano e al Settimo Alpini sulla Schiara; la via d’accesso è piena di romantici scorci ma la sorpresa arriva proprio in prossimità del Buss del Buson quando una scalinata costeggiata dalle alte pareti della caratteristica roccia stratificata ricoperte di edere soleggiate, annuncia l’entrata alla forra; in questa sorta di anticamera, si è incontrato il gruppo Tapum Tapum, il progetto di Jessica Da Re dedicato ai canti di guerra ed al recupero della memoria dei nostri nonni; la cantante che vanta un prezioso curriculum di formazione, docenze e di studi sulla vocalità, era accompagnata dal chitarrista Fabio Reolon ed hanno raccolto e bloccato con la loro arte il passaggio di un pubblico attento che si è sistemato lungo tutta  la scalinata.

Proseguendo la passeggiata si entrava finalmente nell’incredibile corridoio d’entrata del Buss del Buson, e qui, in una delle nicchie stazionava il geniale Luigi Bristot con la sua fisarmonica, che con grande maestria vocale e tecnica accompagnava l’attraversamento della forra e del grande invaso con i canti popolari più festosi e disparati e con cui era impossibile non cantare. L’attraversamento della forra ha incantato ancora una volta, sia chi conosceva già il posto, sia i molti, arrivati anche da distante che lo vedevano per la prima volta.

La stazione finale ad attendere il raccogliersi del pubblico si trovava all’uscita, all’attacco del sentiero di rientro; qui il Coro CAI di Belluno diretto dal maestro Piervito Malusà ha dato inizio all’ultimo concerto di saluto di Armonie 2017 chiudendo un cerchio a cui aveva dato inizio sette anni fa e sancendo un nuovo inizio e sviluppo dell’avventura di Armonie; Molto interessante l’intervento di Carlo Mondini che ci ha ricordato come il sito archeologico del Buss del Buson sia stato riconosciuto quale uno dei più bei siti d’Europa per il Neolitico dell’età del rame; Il sito purtroppo è immobile da anni ma si spera sempre che ci possano essere degli sviluppi, economici soprattutto, per proseguire e valorizzare questo incredibile patrimonio. Gradita la presenza ed i saluti dell’assessore all’ambiente Stefania Ganz.

La passeggiata sonora è stata come la fase finale dei fuochi d’artificio: a briglia sciolta e in festa totale, con le mani per aria e con i piedi ben ancorati alla tradizione. Si è chiusa così la settima edizione della rassegna che quest’anno partendo dal Ponte de la Mortiss e Settimo Alpini ha attraversando la città per arrivare per la prima volta fino al versante opposto, fino al Nevegal; coinvolgendo un sempre maggior numero di collaboratori, comunità e spettatori ha inanellato una serie felice di appuntamenti: dall’elettronica alla musica contemporanea, al canto popolare alla rock alla classica e alla lirica con un filo conduttore unico che è la vitalità di un torrente dolomitico in corsa.

Organizzato da: Comitato Usi Civici di Bolzano e Vezzano in collaborazione con l’ABVS di Bolzano Bellunese, la sezione CAI di Belluno, Associazione Ricreativa, Gruppo Sopracroda, Gruppo Sossai, Camposcuola Nevegal. A cura di Elisa Marchese

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LE CONCLUSIONI DI ELISA MARCHESE La data al Buss del Buson ne è stato il sigillo di una stagione importante per la rassegna che partendo proprio dal lì e dalla Valle dell’Ardo si è voluta quest’anno rilanciare scommettendo su formule nuove anche distanti dal punto di partenza. Le piccole grandi sfide della rincorsa del torrente sono andate tutte a segno e il clima alla fine è stato dalla nostra parte anche se ha contribuito ad aumentare il senso di azzardo: temporali annunciati hanno minato un po’ tutto l’agosto che nel complesso invece è stato caldo; i concerti si sono svolti sotto un cielo limpido 7 volte su 7 e gli scrosci minacciosi, anche violenti sono arrivati, sempre, una volta messi al riparto artisti, pubblico e strumenti; anche il concerto dei Folisca in Col di Roanza che si è svolto nel rifugio anziché sul prato per via della tempesta subito precedente: siamo comunque riusciti a stare sul terrazzo e godere di una splendida serata e delle nostre amate Perseidi; bisogna crederci fino all’ultimo e poi allora, forse ti può anche andare bene, altrimenti sicuramente no.

È stato un azzardo portare la musica elettronica in un rifugio ad alta quota ma il risultato con Virtual Forest è stato celestiale e andrà  perfezionato e ripetuto; non è stato scontato coinvolgere comunità e luoghi distanti dalle pendici della Schiara che è stato da sempre il tratto stilistico di Armonie, ma la comunità di Bolzano Bellunese da sotto la nostra parete dolomitica ha saputo capofilare altre comunità che come noi hanno voglia di valorizzare i proprio luoghi d’incanto, come la comunità di Sosssai per il Troi del Mut che con il concerto di Domenico Menini ha realizzato il vero e proprio evento dell’estate; la sfida meglio vinta, forse la più significativa e insperata è stata quella della serata a Belluno a ferragosto dove a dispetto dei ristoranti e locali chiusi, Armonie ha fatto il pienone di turisti al Fulcis con una splendida comitiva di artisti che arrivavano da distante per perfezionare la propria arte proprio sotto le nostre montagne, presso la Fondazione De Conz di San Gregorio nelle Alpi e con l’Associzaione Arione.

La rassegna di Armonie affianca la musica popolare e la musica colta, gli appuntamenti con la ricerca anche estrema al Pont de la Mortiss e i cori alpini al Buss del Buson, la musica elettronica, la grande lirica e il rockabilly, musicisti locali, artisti nazionali e internazionali. Il minimo comun denominatore è la passione, la vitalità e la curiosità, e la volontà, da parte del torrente in corsa, di sfociare in alto. Per niente si vuole rinunciare al carattere popolare e “basso” e per niente si vuole rinunciare a scoprire della musica nuova, magari strana, magari poco accessibile ma che merita di essere esplorata anche da noi che stiamo ai confini del regno e che così tanto meritiamo di sconfinare. Grazie allora a Francesco Guerri che finalmente e riuscito a portarci il suo progetto di ricerca e ad immergersi nelle nostre acque e grazie anche ad Antonio Soorgentone che ci ha fatti semplicemente ballare.

Il concerto al Buss del Buson la cui realizzazione è stata curata da Marino Casagrande del CAI è stato importantissimo nel chiudere al meglio queste scommesse: anche se non possiamo e non vogliamo più stazionare al suo interno come nelle prime stagioni, il Buss del Buson è stato il nostro motore a propulsione e il CAI che finalmente è arrivato con tutto il coro (peraltro rinato dalle ceneri proprio negli ultimi anni) è stato l’anima di questo luogo fin dalla primissima data con Chiara Isotton; tutti i volontari del Cai che avevano realizzato l’anfiteatro e che negli anni hanno contribuito a mantenere in ordine il sentiero realizzato in seguito ai nostri concerti sono tornati a raccolta in uno dei posti più magici della provincia che richiama ormai costantemente corriere di visitatori. La passeggiata sonora è stata come la fase finale dei fuochi d’artificio: a briglia sciolta e in festa totale, con le mani per aria e con i piedi ben ancorati alla tradizione. Un cerchio che si chiude e un nuovo punto di partenza.

Complimenti allora a noi! All’Associazione Volontari del Sangue di Bolzano Bellunese che hanno presenziato agli eventi di qua e di là del Piave: a Danilo Zanon, pilastro d’acciaio temperato e punto di riferimento non solo per Armonie, a Massimo De Pellegrin, Jmmy Da Rold, Michela Da Rold, Roberto Casagrande, Chiara Da Rold, Luca Sovilla, Federico De Min, Enrico Cassol, Walter Corbanese, Egidio Viel; e poi a Sergio Rech, Alice e Antonia Luisetto del Comitato Usic Civici, senza i quali non avremmo la struttura di base. A Giovanni Bristot per il gruppo di Soracroda, all’implacabile Silvano De Salvador al comando dell’incredibile Gruppo di Sossai, a Sabrina Dal Farra e Ivan Valt del Campo Scuola Nevegal, A Martina Gennari – Meemu per la splendida grafica con cui volevamo comunicare i nostri precisi intenti. Al Comune di Belluno, Regione e Provincia che speriamo ci sostengano sempre più e sempre meglio, che il lavoro di noi tutti vale e ha bisogno di crescere, e a tutti gli sponsor che credono in noi e ci sostengono da sempre (Paola in particolare che era a quasi tutti i concerti); ai ristoranti e agli esercizi della città: lunga vita!

Complimenti poi anche a me che tra le altre cose mi sono portata su per il Calvario del Settimo un producer di Senigallia e ci abbiamo messo 4 ore per arrivare al rifugio (ma io ho fatto anche il bagno ai bojoni) e che penso che me ne dovrò portare dietro ancora parecchi di producer e di musicisti in giro per questi troj. Complimenti a Mirko che ha proprio sopportato tutto, tutto l’anno, e complimenti a mio fratello Sergio che per fortuna che c’era lui che sapeva come fare dato che avevo dimenticato l’adattatore per la presa del generatore e senza di lui il concerto alle edere non sarebbe mai iniziato. Complimenti a mio padre Mario che, in particolare ma non solo, per i concerti del Pont de La Mortiss e del Fulcis mi ha seguita e supportata a vista procurandomi un sacco di cose senza le quali non avrei potuto muovermi ed è stato davvero molto bello; e complimenti a mia madre Gioconda che, soprattutto in queste occasioni, si preoccupa ancora che io mangi, dorma, mi lavi e mi esprima.

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