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Cronaca Sant'Antonino / Piazzale dell'Ospedale

Ospedale Ca' Foncello: il reparto di Malattie Infettive tra le eccellenze mediche italiane

Il riconoscimento è arrivato in questi giorni direttamente da Thatmorning Italia, valutandolo anche come reparto di riferimento provinciale grazie ai dati Agenas

TREVISO L’Unità operativa Malattie Infettive dell'ospedale Ca’ Foncello di Treviso, diretta dal dr. Piergiorgio Scotton, si conferma tra le prime in Italia. La valutazione di ThatMorning Italia, la mappa on line dei migliori ospedali della Penisola basata sui dati di Agenas (Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali con attività di monitoraggio, valutazione, formazione e ricerca orientate allo sviluppo del sistema salute) ha certificato al reparto trevigiano l’attestato di qualità con un ragguardevole punteggio di 7,5 a fronte della media nazionale in quest’ambito di 4,7.

Malattie infettive di Treviso è reparto di riferimento provinciale. Dispone di 6 posti letto di isolamento respiratorio e di altri 20 per la gestione delle varie patologie; i ricoveri sono tra i 700-800 all’anno. L’attività principale è quella ambulatoriale, con circa 30-40 visite al giorno. Organizza, inoltre, incontri mensili con gli operatori sanitari di discussione dei casi clinici più interessanti che si sono verificati nelle diverse unità operative dell’Ospedale per favorire il confronto tra diversi professionisti. “Il livello qualitativo certificato al reparto è importante – sottolinea il Direttore generale Francesco Benazzi - Non solo come traguardo ma soprattutto perché è il risultato di un lavoro quotidiano nella cura e l’assistenza a favore dei cittadini in un ambito così delicato. Il reparto è riferimento provinciale e per alcune patologie anche sovra provinciale; il punteggio è la sintesi di un impegno mirato alla qualità e il riconoscimento al lavoro svolto. Mi congratulo don il dr. Scotton”.

Assieme alla Gastroenterologia, il reparto è unico riferimento provinciale per il trattamento dei pazienti con epatite C con i nuovi farmaci ad azione diretta. Ha creato una rete con i centri di epatologia della provincia per avviare in maniera corretta alla terapia tutti i pazienti. “Nel 2015 – spiega il primario - sono stati trattati circa 170 pazienti con tassi di guarigione del 90%. Nel 2016 la previsione è di trattare almeno 500 pazienti. La scelta della terapia tiene conto di un’attenta valutazione del rapporto costo-benefici al fine di trattare adeguatamente il maggior numero di pazienti. E’ operativo anche l’ambulatorio per eseguire il Fibroscan per valutare l’indicazione e la priorità alla terapia”. Ma l’unità operativa è l’unico centro della provincia di Treviso anche per la gestione dei pazienti con infezione da HIV. “Seguiamo circa 1000 pazienti con infezione da HIV – prosegue il dr. Scotton - con terapie specifiche che tengono conto della loro efficacia, degli effetti collaterali oltre che di un’attenta valutazione del rapporto costo-benefici”.

Riferimento sovraprovinciale, il reparto trevigiano lo è, inoltre, per la gestione delle infezioni materno-fetali durante la gravidanza (in collaborazione con l’Ostetricia-Ginecologia, la Patologia Neonatale e la Pediatria) così come (in collaborazione con Cardiochirurgia e Cardiologia) per la gestione delle endocarditi infettive. Quest’ultime investono circa 70 pazienti l’anno e richiedono spesso anche un approccio chirurgico durante la fase acuta della malattia. Non ultimo, è rilevante l’attività per la gestione delle malattie del viaggiatore internazionale, delle malattie tropicali e delle febbri estive da vettori; in particolare, la febbre del Nilo Occidentale. 

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