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Caccia alla volpe, dopo la Bardot blitz degli animalisti al Sant'Artemio

Dopo lo scambio di lettere tra la diva e Leonardo Muraro, anche Centopercentoanimalisti ha voluto esprimere la propria contrarietà all'uccisione dei canidi nella Marca

Dopo la mobilitazione di Brigitte Bardot e della sua associazione, anche gli attivisti di Centopercentoanimalisti sono intervenuti in difesa delle volpi di Marca.

Nella notte tra martedì e mercoledì un gruppo di animalisti è entrato in azione al Sant'Artemio, affiggendo striscioni e manifesti di contestazione nei confronti della giunta provinciale e dei cacciatori. Al centro della contestazione la caccia alle volpi, che prevede in tre anni l'uccisione di 1.050 volpi in tana da parte della polizia provinciale e dei cacciatori.

"Ancora una volta, la Provincia di Treviso è protagonista di una azione a danno degli animali - spiegano gli attivisti rivendicando l'azione notturna - Non contenti di perseguitare da anni le nutrie (e, in passato, cigni e piccioni) ora i burocrati della Provincia se la prendono con le volpi, destinate allo sterminio secondo una direttiva emessa nel settembre 2013 a firma Porcellato".

Dietro il provvedimento del Sant'Artemio starebbe la necessità di difendere la selvaggina dalle volpi: "Insomma, rovinano la 'festa' ai cacciatori e vanno eliminate", rilevano non senza sarcasmo gli animalisti.

"Centopercentoanimalisti è pronta a difendere la volpi in tutti i modi, anche con azioni dirette sul campo - ribadisce il gruppo - Cogliamo occasione per invitare i cittadini a segnalarci la presenza di questi assassini legalizzati".

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