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Cronaca Centro / Via Pescheria

Giallo in Pescheria: trovato il cadavere di un uomo

La scoperta domenica mattina alle 10.45. La vittima è Peter Parvanyik, trentottenne ungherese senza fissa dimora. Sul posto i vigili del fuoco e la polizia scientifica

TREVISO Macabro ritrovamento domenica mattina nei pressi della Pescheria di Treviso. Erano le 10.45 quando, nelle acque del Cagnan a pochi metri di distanza dal Molinetto della Pescheria, è stato scoperto da un passante il cadavere di Peter Parvanyik, trentottenne ungherese arrivato a Treviso una decina d'anni fa e ancora oggi senza fissa dimora. L'uomo era noto da tempo alle forze dell'ordine che in passato l'avevano identificato più volte nei dintorni del Pam di via Zorzetto e dei giardini di Sant'Andrea. 

Peter Parvanyik-2Vestito solamente con un paio di jeans scuri e una maglietta bianca, senza documenti né effetti personali, Peter Parvanyik è stato recuperato dal gommone dei vigili del fuoco e identificato, dopo alcune ore, dai carabinieri e dagli uomini dalla polizia scientifica che hanno subito aperto le indagini sulla vicenda. La zona del ritrovamento è stata transennata per impedire ai numerosi curiosi presenti di avvicinarsi alle operazioni delle forze dell'ordine. Al momento del ritrovamento il corpo della vittima si trovava nelle acque del Cagnan già da diverse ore. Tra le ipotesi più probabili sulle cause del decesso gli inquirenti non escludono che possa essersi trattato di un incidente fatale. Nella notte tra sabato e domenica, a causa di un malore o per il troppo alcol ingerito, l'uomo potrebbe essere scivolato nel fiume andando a sbattere la testa contro le pale del Molinetto. Un'ipotesi che spiegherebbe l'ematoma trovato sulla testa della vittima. Solo i risultati dell'autopsia e gli eventuali filmati delle videocamere di sorveglianza potranno però dare agli inquirenti le risposte definitive sulle cause di un decesso che ha paralizzato per diverse ore il centro di Treviso nella mattinata di domenica. Peter Parvanyik era conosciuto anche dai volontari della comunità di Sant'Egidio che nei mesi scorsi avevano provato ad aiutarlo per risolvere i suoi problemi con l'alcol. Mai avrebbero pensato però che la sorte del trentottenne ungherese sarebbe finita in modo così tragico.

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