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Cronaca Centro

Trevigiani e stranieri a lezione di scrittura con il nuovo laboratorio di Cartacarbone

Partito il laboratorio di scrittura interculturale organizzato da CartaCarbone in collaborazione con l'associazione Civico 63. Vi partecipano 8 trevigiani e 8 ragazzi africani

TREVISO A CartaCarbone si lavora con le parole. E con le parole, partendo dalla tradizione e dal proprio bagaglio culturale, il mondo si può cambiare, grazie alla creazione di narrazioni che nascono da prospettive diverse.

Questo l'obiettivo del laboratorio di scrittura interculturale che ha preso il via sabato scorso nel cuore di Treviso, nato dalla collaborazione fra l'associazione culturale Nina Vola e l'associazione Civico 63: nella sede di Casa del Podestà, in Piazza dei Signori, otto giovani tra i venti e trent'anni di origine trevigiana e otto coetanei provenienti da Sudan, Gambia, Senegal, Costa d'Avorio, Togo, Camerun e Mali sono stati i protagonisti della prima lezione di "Con le parole cambiamo il mondo", a cura della scrittrice Ginevra Lamberti. Fondamentale è stato il desiderio di mettersi in gioco insieme a persone di background e culture differenti: a tutti i partecipanti era stato chiesto di inviare un testo originale sul tema dell'incontro con l'altro, il diverso da sé. Qualche risolino d'imbarazzo, qualche risata liberatoria, e poi la magia: prima i gruppi - e poi le coppie di lavoro - si sono formati da soli, con spontaneità. Hanno cominciato a sperimentare la scrittura creativa, giocando con le parole e scambiandosi gesti, frasi, sguardi, sotto gli occhi degli organizzatori, stupiti dalla naturalezza con cui tutto stava procedendo. Per otto sabati consecutivi si incontreranno, confronteranno e lavoreranno insieme per produrre un'antologia di racconti “a trentadue mani”. I testi e i loro autori verranno presentati nell’ambito della quinta edizione del festival letterario CartaCarbone, in programma il prossimo ottobre.

"Le parole possono cambiare il mondo e trasformare la società, ed è proprio attraverso l'espressione della creatività che avviene il riscatto. Le parole rimescolano le carte, restituendo dignità alle culture, alle storie, alle emozioni", afferma Bruna Graziani, direttrice artistica del festival, che spiega come “Con le parole cambiamo il mondo” sia "uno spazio di dialogo e di sperimentazione che vuole favorire una naturale fusione tra i giovani che vivono nel nostro territorio". Il progetto ha il patrocinio dell'assessorato alla Partecipazione, Politiche Giovanili e Pari Opportunità e dell'assessorato alla Formazione, Città educativa, Agenda digitale e Trasparenza del Comune di Treviso.

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