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Cronaca

Casapound, blitz a Vittorio Veneto: affisso striscione di protesta

"Profughi: vitto, alloggio e sky. Ma ai disoccupati chi ci pensa mai?" è il testo dello striscione. Il rappresentante: "Siamo alla follia"

VITTORIO VENETO I militanti di CasaPound Treviso hanno affisso nella notte tra lunedì e martedì, nel centro di accoglienza dei profughi a di Vittorio Veneto, uno striscione di protesta in seguito ai disordini avvenuti all'interno della cooperativa “Integra”, gli ospiti hanno generato tafferugli poiché non era loro possibile seguire le partite della Coppa d'Africa, visibili solo sulle piattaforme a pagamento, di cui la struttura è sprovvista. Per sedare gli animi e riportare la calma, si era reso necessario ricorrere all'intervento dei Carabinieri.

“Profughi: vitto, alloggio e sky. Ma ai disoccupati chi ci pensa mai?” è il testo dello striscione.  “La situazione generatasi supera i confini della realtà – dichiara Andrea De Bortoli, responsabile provinciale di CasaPound Treviso – ed è un vero e proprio schiaffo in faccia a tutti quegli italiani che in questo momento non sono nemmeno in grado di fare la spesa o di pagare l'affitto. Questi signori vengono raccattati nel mezzo del Mediterraneo tramite una gigantesca operazione navale che costa ai contribuenti decine di milioni di euro ogni mese. Vengono rifocillati e ospitati in strutture che ricevono un sostanzioso contributo giornaliero volto a provvedere alle loro necessità, pagato con le nostre tasse. Si fornisce loro vitto e alloggio, seppur il loro diritto all'ospitalità sia tutto da chiarire. E ora, se non gli dai il calcio sulla pay-tv, sei costretto a chiamare i Carabinieri. Siamo alla follia".

"Follia – prosegue De Bortoli - di cui il principale artefice è l'attuale governo e le sue assurde politiche in tema d'immigrazione, di cui facciamo davvero fatica a capacitarci. Assistiamo infatti quotidianamente ad un vero e proprio rovesciamento delle naturali priorità: chi dovrebbe essere al centro dei pensieri dei nostri governanti, ovvero il cittadino italiano, viene abbandonato e lasciato solo con la propria disperazione. Talvolta vessato ed irriso da quelle stesse istituzioni che lo hanno abbandonato. Gli ultimi arrivati paiono invece essere al centro di ogni priorità, con garanzie e diritti che gli italiani oramai si sognano. Il mondo al contrario. E questo secondo noi la dice lunga sul solco che si sta creando tra istituzioni e cittadini, e sulla perdita di contatto con la realtà da parte dei nostri governanti”.

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