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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

24 casi di stalking a Treviso nel 2013 e già quattro nel 2014

“Informazione, prevenzione gestione casi di stalking e comportamenti persecutori”. Questo il titolo del convegno organizzato martedì dal Siulp

TREVISO - “Informazione, prevenzione gestione casi di stalking e comportamenti persecutori”. Questo il titolo del convegno organizzato martedì dal Siulp di Treviso, che ha visto la partecipazione di circa 200 tra funzionari di polizia, agenti e personale sanitario interessato nella gestione di casi di stalking. Ad aprire il convegno il Questore di Treviso, Tommaso Cacciapaglia, che ha comunicato i dati relativi a questo fenomeno nella Marca che, grazie ad una maggiore propensione alla denuncia, sta emergendo. 24 casi accertati nel 2013 (22 vittime erano donne) e già 4 nel primo bimestre del 2014.
“L’esigenza di un approfondimento e di una analisi della problematica è nata dalla necessità di  stimolare una riflessione critica e scientifica in termini sociali, giuridici e politici sul fenomeno.  –afferma Mara Maggiolo, Segretaria SIULP Treviso - In particolare durante il convegno abbiamo cercato di evidenziare quali siano le caratteristiche dell'aggressore, il cosiddetto stalker, ovvero colui che commette il reato, abbiamo inoltre cercato di approfondire quali siano i passaggi,  dall’investigazione alla pena, dai risvolti psicopatologici agli effetti sulla salute della vittima.”
L’ordinamento italiano ha inserito il reato di stalking nel 2009, un grande passo avanti del nostro paese in materia di diritti civili. Il convegno ha voluto analizzae alcuni  casi reali trattati dal punto di vista tecnico forense.
L’avvocato penalista Mariangela Semenzato del foro di Venezia, ha evidenziato come “siano molto diverse le tipologie e le circostanze che portano ad accertare casi di stalking. Molto spesso sono conoscenti o famigliari ad essere protagonisti di atti persecutori, le vittime conoscono quasi sempre l’autore del reato, all’inizio non si considerano nemmeno vittime di stalking. Poi –prosegue l’avv. Semenzato – ci sono casi in cui si sfocia nella violenza fisica, oltre che verbale o psicologica, quindi la posizione dello stalker si aggrava. I tempi per le procedure legali sono purtroppo ancora lunghi anche se il foro di Treviso si distingue per velocità su questo specifico ambito.”
Il  consulente tecnico forense e perito Mauro Carnevali, si è invece concentrato sulle caratteristiche dello stalker, che nel il 70% dei casi (a livello nazionale) è un uomo, con difficoltà nella sfera relazionale, ma non per forza patologico. “Lo stalker nella maggior parte dei casi è un amico o un famigliare, spesso deluso dal rapporto, che inizialmente fa leva sulla disponibilità di ascolto della vittima e sulla sua comprensione. Le donne più  a rischio sono quelle di età compresa tra i 25 e i 44 anni. – continua Carnevali -  Nella fascia più giovane invece preoccupa il fenomeno del cyberstalking, gli atti persecutori   attraverso l’utilizzo dei social network, le caselle di posta elettronica e quei “luoghi virtuali” dove più spesso ci si inserisce per danneggiare qualcuno, attraverso i quali più frequentemente una delusione si può trasformare in assillo ovvero in persecuzione.”
“Quello che servierebbe, anche a Treviso, sono dei veri e propri presìdi, degli uffici preposti e formati per l’accoglienza e tutela della vittima ma anche per  il trattamento degli autori del reato. –conclude Mara Maggiolo – su questo ci dovremo confrontare di più. Quello di oggi è stato un primo momento formativo.”

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