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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

Auto dall'estero senza pagare l'Iva, sei persone rinviate a giudizio

Gli indagati avrebbero comperato direttamente le macchine dalla Germania e con un trucco avrebbero evaso l'imposta sul valore aggiunto. Tra le persone implicate c'è anche il proprietario di una note agenzia di pratiche automobilistiche di Castelfranco Veneto

Attraverso delle concessionarie specializzate nella compravendita dall'estero, la prima con sede a Vedelago, la seconda Nervesa delle Battaglia, avrebbero rivenduto auto di grossa cilindrata (Mercedes, Bmw, Volkswagen e Audi) che avrebbero acquistato dalla Germania per poi immatricolarle in Italia senza versare però un euro di Iva. A scoprire la maxi-frode era stata stata la Guardia di Finanza di Treviso, che nel novembre del 2020 aveva arrestato  sette persone, quattro di nazionalità romena, un albanese e due italiani, tutte accusate di associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologica in atto pubblico e induzione in errore di pubblico ufficiale. Oggi, 15 marzo, l'udienza preliminare svoltasi davanti al gup Cristian Vettoruzzo si è conclusa con il rinvio a giudizio di sei persone e il proscioglimento del solo albanese. Il processo inizierà il prossimo 11 luglio 2024.

Gli investigatori avrebbero ricostruito ricostruito oltre 161 casi di compravendite di auto irregolari con un'evasione dell'Iva che ammonta ad oltre 2 milioni di euro. A scopo preventivo il tribunale di Treviso aveva disposto il sequestro di due appartamenti, a Paese e Spresiano, per un valore di circa 250mila euro oltre a 53mila euro nei conti correnti e ben 25 auto (poi dissequestrate), nove delle quali recuperate in un capannone di Paese.

L'organizzazione avrebbe utilizzato le concessionarie per acquistare senza Iva, da Germania, Francia, Spagna e Belgio, autoveicoli usati di grossa cilindrata, esibendo agli uffici della Motorizzazione Civile di Treviso e Bolzano documentazione falsa che attestava l’avvenuto pagamento dell’imposta all’estero. I clienti stessi erano inconsapevoli del raggiro: sulla carta, con false autocertificazioni create ad arte, risultavano essere loro stessi ad aver adempiuto al versamento Iva. Sono circa 500 i veicoli importati dall’organizzazione a decorrere dal 2015, per un giro d’affari di oltre 8,5 milioni di Euro, di cui circa 2 milioni di Iva sottratta alle casse dello Stato. 

La vendita delle auto veniva promossa ai clienti su alcuni siti specializzati e con prezzi "di favore": evadendo l'Iva era possibile rivendere i mezzi con uno sconto di almeno in 18%. L'indagine è partita da una segnalazione eseguita dalle autorità fiscali tedesche a quelle italiane: gli investigatori teutonici erano convinti che le concessionarie che acquistavano i mezzi nel loro Paese fossero delle "cartiere", impegnate nell'emissione di fatture false. E' così partito un accertamento delle fiamme gialle che ha portato alla luce la frode, che coinvolge anche una note agenzia di pratiche automobilistiche di castelfranco Veneto.
 

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