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Cronaca Castelfranco Veneto

Bacio "rubato" all'obitorio, condannato a un anno e due mesi

L'uomo, 55 anni e padre di due figlie, nel 2018 avrebbe costretto una collega a subire le sue attenzioni. Il legale attende il deposito della sentenza per preparare il ricorso in appello

Aveva "rubato" un bacio a un collega che lavorava con lui presso l'obitorio dell'ospedale di Castelfranco. Per questo un uomo di 55 anni è stato condannato oggi, giovedì 28 settembre, a un anno e due mesi per violenza sessuale. L'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Barbara Sabbattini, aveva chiesto 3 anni. A pesare sul giudizio della corte il fatto che il 55enne sarebbe stato recidivo: qualche mese prima si sarebbe reso protagonista di un fatto del tutto simile. La vittima  è una donna di 51 anni, che al tempo dei fatti, avvenuti il 2 marzo del 2018, lavorava come operatrice sanitaria presso il nosocomio castellano.

«Mi ha afferrata da dietro, poi sono stata girata con violenza e a quel punto mi ha baciato sulla bocca» aveva raccontato nella precedente udienza, il 25 maggio scorso. «L'aveva già fatto - ha ricordato - qualche mese prima, approfittando del fatto che eravamo soli. In quell'occasione l'ho respinto ma non avevo sporto denuncia, limitandomi a fare rapporto ad alcuni medici, che avevano detto che avrebbero preso dei provvedimenti. Da quel momento i nostri rapporti erano stati gelidi e lui anzi si comportava in maniera molto sgarbata con me, insultandomi e facendomi varie cattiverie. La seconda volta invece la ricordo fin troppo bene. Era dietro di me e mi ha preso per un braccio, uno stretta molto forte. Poi mi ha girato di scatto e mi ha baciato sulla bocca. Mi sono liberata dalla presa, ero sconvolta tanto da aver trovato rifugio nella sala dove stavano gli impresari funebri. Ho anche chiamato un amico, che si è precipitato all'ospedale. Non l'ho visto, solo che, passato qualche minuto, ho sentito dall'altra stanza dei rumori, urla e poi un tonfo. Sono andata a vedere e ho trovato il mio conoscente a terra, con gli occhiali rotti, di fronte all'uomo che mi aveva baciata. E questa volta sono corsa dai carabinieri a fare la denuncia».

Giuseppe Lamedica, legale  dell'uomo che è sposato e ha due figlie, attende di leggere le motivazioni della sentenza, attese fra due mesi, per preparare l'appello.
 

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