rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

Lo scontro con la sorella finisce in tribunale, consigliere comunale alla sbarra

Nei guai Andrea Bambace, 51anni, candidato sindaco pentastellato a Castelfranco. L'uomo è finito a processo con l'accusa di minaccia e lesioni aggravati

Dalla battaglia politica alle baruffe in famiglia, dai sospetti sulle scie chimiche a quelli sulla sorella che si sarebbe appropriata di soldi della madre. E dalla cronaca politica a quella giudiziaria. E' la parabola disegnata da Andrea Bambace, 51anni, consigliere comunale dei 5 Stelle e candidato sindaco pentastellato a Castelfranco. L'uomo è finito a processo con l'accusa di minaccia e lesioni aggravati dopo la denuncia nei suoi confronti presentata dalla sorella, che sarebbe stata aggredita da Bambace in casa dell'anziana madre non autosufficiente.

I fatti sarebbero accaduti il 26 marzo del 2016 e affondano nella oramai più che decennale querelle fra il 51enne (difeso dall'avvocato Marco Furlan) e la sorella Annalisa, che si è costituita parte civile assistita dall'avvocato Simone Guglielmin. Lui la accusa essersi appropriata in maniera indebita di somme appartenenti alla madre fin dal 2008. Sarebbe a questo che Bambace avrebbe fatto riferimento quando il giorno della lite, arrivato per fare visita alla madre, trova in casa la sorella e sarebbe letteralmente esploso: «Te la faccio pagare - le avrebbe urlato - io ti faccio finire in galera. Sei una ladra, una disonesta: dove sono finiti i soldi che ti sei fregata nel 2008?».

Bambace è una furia e la 61enne si sarebbe spaventata. «Smettila, non c'è motivo di comportarsi in questo modo»: gli dice mentre estrae dalla borsa il telefono per chiamare aiuto. Ma Andrea Bambace, che di lavoro è professore all'Itis di Castelfranco, sarebbe riuscito a strapparglielo dopo averla afferrata con forza ad un braccio. Poi, chiuso in bagno, avrebbe letto i messaggi nello smartphone della donna e  cancellato quelli di insulti che lui stesso le avrebbe inviato in precedenza. Poi arriva il secondo round. «Sei una p.... - avrebbe detto alla sorella - non sai neanche educare tua figlia». Lei avrebbe tentato di registrare tutto con lo smartphone  ma Bambace glielo avrebbe sottratto un'altra volta per cancellare le prove.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo scontro con la sorella finisce in tribunale, consigliere comunale alla sbarra

TrevisoToday è in caricamento