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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

Stupro alla Baita al Lago, è definitiva la condanna per Filippo Roncato

La Cassazione ha dichiarato inamissibile il ricorso del 28enne di Loreggia (Padova), rampollo di una nota famiglia di imprenditori del settore del mobile. Nell'agosto del 2015 ha violentato, nel locale di Castelfranco, una giovane che al tempo dei fatti aveva solo 15 anni

La Corte di Cassazione, ritenendo inamissibile il ricorso presentato dai legali Fabio Pavone e Manuela Turcato, ha di fatto confermato ieri, 6 giugno, la condanna a 6 anni per  Filippo Roncato, pr 28enne di Loreggia (Padova), accusato di avere violentato alla "Baita al Lago" di Castelfranco, nell'agosto del 2015, una ragazzina che al tempo dei fatti aveva solo 15 anni. 

«Mi ha portato in una zona isolata della discoteca - aveva raccontato la vittima, che si era costituita come parte civile (rappresentata dall'avvocato Cristina Bissacco) insieme alla madre e ad un altra ragazza, bloccata con la forza dall'amico di Roncato, Giulio Peschetola (per lui la condanna è di sei mesi) mentre era accorsa per dare aiuto all'amica - e lì ha iniziato a baciarmi e palpeggiarmi, poi mi ha costretto a spogliarmi e mi ha imposto un rapporto sessuale completo». Il racconto era stato confermato proprio dalla seconda giovane, che aveva tentato di correre in suo aiuto e che Peschetola avrebbe trattenuto lungo la scalinata che permette di accedere al giardino esterno, poco lontano da dove si stava compiendo lo stupro.

«Non è stata violenza, tutto è avvenuto perché lo volevamo entrambi, era sesso tra consenzienti» aveva detto Filippo Roncato. E a confermarlo ci sarebbe stata anche una foto, scattata successivamente all'orario in cui sarebbe stata perpetrata la violenza. Si tratta di selfie ripreso da una persona che lavorava alla Baita al Lago e che avrebbe ritratto nello sfondo Roncato insieme alla sua vittima all'interno della discoteca, abbracciati e intenti a scambiarsi delle effusioni. La giovane, durante il processo di primo grado, era stata anche minacciata e pesantemente insultata via social da persone che sarebbero state amiche del padovano.

Roncato, rampollo di una nota famiglia di imprenditori del settore del mobile,  non è nuovo  a fatti del genere. Il 28enne era stato condannato perché nel luglio 2017 avrebbe cercato di violentare un'amica, all'epoca 16enne. L'episodio, a quanto raccontato dalla vittima, era avvenuto nella casa della ragazza, sorella di un amico del Roncato che era presente ma impegnato a tagliare l'erba in giardino. Il 28enne avrebbe cercato una scusa per restare solo con la giovane e, sul divano del salotto, l'avrebbe prima baciata tentando poi un approccio sessuale vero e proprio cercando di immobilizzarla.

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