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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

Bacio "rubato" all'obitorio, l'accusa chiede tre anni

E' la richiesta del pubblico ministero Barbara Sabbattini al processo che vede alla sbarra, accusato di violenza sessuale, un 55enne. A puntare il dito su di lui una 51enne, ex collega del nosocomio di Castelfranco, secondo cui l'uomo l'avrebbe stretta da dietro e poi l'avrebbe baciata sulla bocca

Tre anni di reclusione. E' la richiesta del pubblico ministero Barbara Sabbattini al processo che vede alla sbarra, accusato di violenza sessuale, un 55enne. Trentasei mesi dietro alle sbarre per un bacio che l'uomo, che è sposato ed ha due figlie, avrebbe rubato a un collega che lavorava con lui presso l'obitorio dell'ospedale di Castelfranco. A pesare il fatto che il 55enne sarebbe stato recidivo: qualche mese prima si sarebbe reso protagonista di un fatto del tutto simile.

La presunta vittima è una donna di 51 anni, che al tempo dei fatti, avvenuti il 2 marzo del 2018, lavorava come operatrice sanitaria presso il nosocomio castellano. «Mi ha afferrata da dietro, poi sono stata girata con violenza e a quel punto mi ha baciato sulla bocca» aveva raccontato nella precedente udienza, il 25 maggio scorso. «L'aveva già fatto - ha ricordato - qualche mese prima, approfittando del fatto che eravamo soli. In quell'occasione l'ho respinto ma non avevo sporto denuncia, limitandomi a fare rapporto ad alcuni medici, che avevano detto che avrebbero preso dei provvedimenti. Da quel momento i nostri rapporti erano stati gelidi e lui anzi si comportava in maniera molto sgarbata con me, insultandomi e facendomi varie cattiverie. La seconda volta invece la ricordo fin troppo bene. Era dietro di me e mi ha preso per un braccio, uno stretta molto forte. Poi mi ha girato di scatto e mi ha baciato sulla bocca. Mi sono liberata dalla presa, ero sconvolta tanto da aver trovato rifugio nella sala dove stavano gli impresari funebri. Ho anche chiamato un amico, che si è precipitato all'ospedale. Non l'ho visto, solo che, passato qualche minuto, ho sentito dall'altra stanza dei rumori, urla e poi un tonfo. Sono andata a vedere e ho trovato il mio conoscente a terra, con gli occhiali rotti, di fronte all'uomo che mi aveva baciata. E questa volta sono corsa dai carabinieri a fare la denuncia».

Secondo il difensore, l'avvocato Giuseppe Lamedica, non ci sono prove che il suo assistito e la donna in realtà fossero nella stessa stanza. Quanto al conoscente chiamato in soccorso dalla vittima e che sarebbe stato spinto a terra nel corso di una colluttazione con il 55enne, il legale ha fatto notare, nella sua requisitoria, che è un esperto di arti marziali e che difficilmente potrebbe essere andato al tappeto per uno spintone. Si torna in aula a settembre per le repliche e la sentenza.  ​

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