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Cronaca Castelfranco Veneto

Violentata e segregata in casa per tre mesi, 40enne finisce a processo

L'uomo, proprietario di un salone di parricchiere per uomo nel centro di Castelfranco, avrebbe convinto la donna, una 26enne, a lasciare il marito dietro la minaccia di rendere pubbliche foto che l'avrebbero ritratta in pose erotiche

Costretta a lasciare il marito e andare a vivere con il suo presunto violentatore per paura che potesse fare del male a lei e al figlio piccolo, peraltro approfittando di un periodo in cui la donna sarebbe stata depressa. Poi, tre mesi dopo, quando lei scappa dalla "prigionia", l'uomo l'avrebbe minacciata di morte, arrivando a fermare l'auto della malcapitata a Resana con un pistola giocatolo avvolta in un asciugamano e solo la pronta reazione della vittima, che ha suonato il clacson attirando i residenti e qualche passante, ha evitato il peggio.

Oggi, 13 aprile, è iniziato il processo (con il rito immediato) a carico di un 40enne, proprietario di una salone di barbiere in centro a Castelfranco, accusato di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti di una 26enne (costituitasi come parte civile e difesa dall'avvocato Paola Miotti). La vicenda si sarebbe svolta tra l'agosto del 2021 e il settembre del 2022. Secondo la versione della donna, che ha anche testimoniato in aula, l'interesse morboso di lui sarebbe cominciato quando la presunta vittima avrebbe portato il figlio piccolo a tagliarsi i capelli presso il salone. Lì, come avrebbe riportato in denuncia, sarebbe avvenuto una prima violenza sessuale: le avrebbe dato una sostanza in un aperitivo offerto che l'avrebbe ridotta in stato di incoscienza e quindi avrebbe abusato di lei.

I rapporti sessuali non voluti sarebbero continuati: successivamente il 40enne avrebbe detto alla donna di aver scattato alcune fotografie di lei nuda e di essere pronto a inviarle al coniuge e così, frequentando la casa (in provincia di Padova), l'avrebbe sottoposta a continue violenze. Poi, nel giugno del 2022, avrebbe convinto la 26enne, minacciata di rendere pubbliche alcune foto che la ritraevano in pose "erotiche", a lasciare il marito e andare a vivere con lui a Castelfranco insieme al figlio piccolo. La convivenza però si trasforma ben presto in un inferno dal momento che il parrucchiere l'avrebbe percossa più volte accusandola di mantenere i rapporti con l'ex, tanto che la donna, esasperata, un giorno si sarebbe procurata una profonda ferita con un coltello alla gamba.

L'occasione per uscire dall'incubo arriva tre mesi dopo, quando il 40enne si reca per un breve periodo all'estero. Lei scappa dalla “prigione” e si rifugia nuovamente dal marito. Quando il parrucchiere (attualmente in custodia cautelare) ritorna in Italia e non la trova più comincia la persecuzione, motivata con il fatto che "roba sua", culminata nell'episodio dell'aggressione avvenuta a Resana.

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