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Cronaca

Ricordati a Udine i trevigiani che nel 1866 votarono no all'annessione del Veneto all'Italia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

TREVISO Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, in accordo con il Club per l'Unesco di Udine, hanno voluto ricordare nelle scorse ore i "no" e i voti nulli al plebiscito d'annessione all'Italia del 1866.

Due voti contrari e 11 nulli. A ciò si ridusse, di fronte a decine di migliaia di "sì", l'opposizione del Trevigiano all'aggregazione al Regno d'Italia con il plebiscito del 1866. Quei "cittadini che sfidarono il desiderio di unificazione di molti veneti, sono stati tutti ricordati a Udine, il 22 ottobre 2016, nella cornice delle celebrazioni promosse dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e dal Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl".

LA LETTERA AI SINDACI DEL VECCHIO FRIULI AUSTRO-VENETO

Sabato 22 ottobre 2016, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e il Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl", hanno inviato, a firma del loro presidente, prof. Alberto Travain, in accordo con il Club per l'Unesco di Udine, una lettera alle "attuali Amministrazioni e comunità della vecchia provincia asburgica del Friuli", indirizzata presso le rispettive sedi municipali. Oggetto: "omaggio agli 'eroi' dell'autodeterminazione friulana nel 150° del plebiscito del 1866". Eccone, a seguire, il testo. "Pregiatissimi conterranei, a 150 anni dal plebiscito che sancì l'annessione del vecchio Friuli udinese all'Italia (21-22 ottobre 1866), nell'atto simbolico di una privata deposizione floreale a Udine, ai piedi dell'urna del patriarca ed eroe aquileiese Bertrando, sintesi di millenni di tradizione civica nostrana, la presente innanzitutto valga a condividere idealmente con Loro un debito e sincero omaggio alla grata memoria del reverendissimo don Antonio Riva, parroco di 'Cosean dal no', distintosi come benemerito, quindi perseguitato, campione dell'autodeterminazione friulana, cui certo si associa rimembranza ammirata di quel manipolo di coraggiosi le cui convinzioni, da un capo all'altro dell'oramai ex provincia asburgica, portarono a sfidare il campo di una falsa consultazione, senza alcuna garanzia di segretezza e in regime di occupazione militare, mentre farsesca deputazione aveva già ceduto proditoriamente i nostri territori al novello Regno nazionale italiano. Al ricordo prezioso di certi irriducibili Friulani di un tempo e in onore di quanti ne sono e ne saranno in futuro degni eredi!".

L'OMAGGIO AGLI EROI DELL'AUTODETERMINAZIONE DELLE GENTI DEL NORDEST

Allo scopo di ricordare chi decise di esprimersi a favore del "no" o di annullare la scheda in occasione del plebiscito di annessione all'Italia del 1866, rappresentanze del Fogolâr Civic e dell'Academie dal Friûl si sono date appuntamento a Udine, nella Cattedrale, proprio presso l'arca del Beato Bertrando, per deporre, il 22 ottobre 2016, una dedica floreale "Al plevan di 'Cosean dal no' e a ducj i "erois" furlans de autodeterminazion cui lôr fradis venits e lombarts" (trad. it. "Al parroco di 'Cosan dal no' nonché a tutti gli 'eroi' friulani dell'autodeterminazione insieme ai loro fratelli veneti e lombardi"). Tra i fiori, un nastro recante il numero dei voti contrari e nulli per ciascuna provincia del vecchio Veneto asburgico in procinto di essere annesso all'Italia: Belluno, no 2, nulli 5; Mantova, no 2, nulli 36; Padova, no 4, nulli 1; Rovigo, no 8, nulli 1; Treviso, no 2, nulli 11; Udine, no 36, nulli 121; Venezia, no 7, nulli 120; Verona, no 2, nulli 6; Vicenza, no 5, nulli 60. "Di fronte al sepolcro di un irriducibile, coraggioso, patriarca di Aquileia, padre della patria, civile e/o spirituale, non solo del Friuli, ma di gran parte dell'antico Nordest, siamo a ricordare quei coraggiosi concittadini che furono eroi di autodeterminazione delle genti friulane, venete e lombarde, eroi di un'autodeterminazione gridata in faccia ai potenti della Storia: un coraggio contro i prepotenti che fa ricordare nell'attualità quello del giovane corregionale Giulio Regeni contro i moderni 'faraoni' d'Egitto" ha rimarcato il presidente dei due sodalizi, prof. Alberto Travain, cui ha fatto eco lo studioso Alfredo Maria Barbagallo richiamando l'attenzione sulla sproporzione evidente tra decine di migliaia di "sì" per provincia e talvolta nemmeno un pugno di "no" o voti nulli, "cosa che dà la misura del gesto, in uno stato di tensione e di occupazione". Il cappellano del Fogolâr Civic, il popolare don Tarcisio Bordignon, ha, quindi, voluto sottolineare il valore della libertà della Persona e della sua testimonianza nella vita di ogni giorno, nelle piccole e nelle grandi scelte: "il coraggio di andare controcorrente quando il Bene lo richiede".

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