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Cronaca Cessalto

Aggredisce vicina di casa per un terreno e finisce a processo

Il protagonista, Hasan Hoxha, cittadino albanese di 64 anni, deve rispondere oltre anche di lesioni, danneggiamento e minaccia

Un terreno comune venduto a un condomino, un vicino furioso per il cambio di proprietà. Sono questi gli ingredienti di una incredibile storia di stalking all'interno di immobile di Cessalto. Il protagonista, Hasan Hoxha, cittadino albenese di 64 anni, è ora a processo. Su di lui, difeso dall'avvocato Marco Rebecca, oltre che lo stalking pesano le accuse di lesioni,danneggiamento e minaccia.

La vicenda risale al periodo compreso tra il dicembre del 2015 e il marzo successivo. Quattro mesi in cui la parte offesa, una donna di 45 anni difesa dall'avvocato Igor Zornetta, ha visto la propria vita improvvisamente trasformatasi in un inferno. La sua famiglia aveva infatti deciso di acquistare una porzione di terreno condominiale che stava di fronte alla propria abitazione. Nulla di particolare se non fosse che questo ha acceso gli animi di Hoxha, che già non aveva un buon rapporto con la signora. Così, di discussione in discussione, si arriva alla prima aggressione.

L'uomo se la prende con la sua vittima davanti all'abitazione di lei, mentre la donna si trova all'interno dell'auto. Hoxha non va molto per il sottile e sferra alla signora un poderoso gancio destro in piena faccia, causandole, oltre alla rottura degli occhiali, anche una contusione cranio facciale e la distorsione del rachide cervicale. La parte offesa scende dall'auto per recuperare gli occhiali, andati in frantumi, e allora l'albanese la colpisce con calci, pugni e schiaffi, che raggiungono la donna all'altezza della nuca e del torace. «Tanto - le avrebbe detto - se picchio una st... non vado in galera». Aggiungendo: «Tanto se mi mandano in galera il giorno dopo esco e vengo a trovarti».

La campagna persecutoria dell'immigrato prosegue e a gennaio; mentre lei sta fumando una sigaretta al di fuori dell'abitazione le torna vicino e la minaccia dicendo »devi smetterla di fumare brutta st...altrimenti vengo su ad ammazzarti». Per poi, qualche giorno dopo, mimare il gesto del taglio della gola ad indirizzo della donna.

Infine, a marzo dello stesso anno, decide di prendersela con la figlia, rivolgendole insulti e apostrofandola con un perentorio «Aspetta, aspetta che adesso...che ora vengo su". Il processo, aggiornato a marzo del 2021, riprenderà con l'audizione dei testi del pubblico ministero e della difesa.

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