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Cronaca Colle Umberto / via De Gasperi

Tragedia sul lavoro in mobilificio, schiacciato da un macchinario: muore operaio

L'episodio alle 10.20 di oggi, 1° dicembre, a Colle Umberto all'interno dell'azienda Furlan di via De Gasperi. Marco Pessotto, 56enne di Sacile, è stato trasportato d'urgenza al Ca' Foncello di Treviso ma è spirato poco dopo il ricovero. Indagano i tecnici del nucleo Spisal dell'Ulss 2

Tragedia sul lavoro nella mattinata di oggi, 1° dicembre, all'interno di una ditta di Colle Umberto, il mobilificio "Furlan" di via De Gasperi. A perdere la vita un operaio di 56 anni, Marco Pessotto, residente a Sacile. L'episodio è avvenuto alle 10.20 circa. Secondo una prima ricostruzione l'uomo sarebbe stato schiacciato da un macchinario (forse una pressa bordatrice) di cui si stava occupando, riportando gravissime lesioni alle gambe e al bacino. A dare l'allarme sono stati alcuni colleghi di lavoro, subito intervenuti in suo aiuto. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti medico e infermieri del Suem 118 che hanno intubato sul posto il 56enne, trasportandolo d'urgenza all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, in elicottero. Purtroppo l'operaio è morto poco dopo il ricovero a causa delle lesioni riportate e alla grave emorragia. Per gli accertamenti del caso sono giunti sul posto i tecnici del nucleo Spisal dell'Ulss 2 che dovranno accertare la dinamica dell'accaduto.

La Cisl chiede più controlli, più personale per i sopralluoghi e la prevenzione

«Il 2022 si sta per chiudere come si era aperto: con una strage infinita sul lavoro». Queste le prime parole del segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini di fronte all’ennesimo infortunio mortale sul lavoro, accaduto oggi in un mobilificio di Colle Umberto, dove ha perso la vita un uomo di 57 anni. «Attendiamo gli esiti degli accertamenti giudiziari - prosegue Paglini - ma è palese che servono misure urgenti per fermare questa strage: più controlli, pene più severe per chi non rispetta le norme, educazione alla sicurezza come materia obbligatoria per tutti i cicli di studi e soprattutto più personale per sopralluoghi e prevenzione». «Da quanto appreso dai delegati dei lavoratori in fabbrica, - spiega Marco Potente, segretario generale della Filca, la Federazione del legno-arredo e delle costruzioni - non ci sarebbero evidenze di manomissioni dei dispositivi di protezione, ma rimane il fatto che il lavoratore era là dove non doveva essere. Domani saremo in azienda per incontrare la direzione e verificare quanto accaduto. Rimane l’amarezza per una scia di sangue che non si ferma, bisogna continuare a lavorare sulla prevenzione, sui controlli e sulla cultura della sicurezza affinché queste tragedie non si ripetano. Quello dei cantieri e anche dei mobilifici è un settore particolarmente colpito. Un anno fa la nostra categoria ha lanciato l’iniziativa ‘Un segnale per la vita’, volta a raccogliere segnalazioni anonime di irregolarità negli ambienti di lavoro e nei cantieri. In un anno abbiamo ricevuto tramite il sito www.filcaveneto.it e via Whatsapp più di 50 segnalazioni, circa una alla settimana».

Tragedia sul lavoro, scarsa l’attenzione di mondo produttivo e istituzioni

«Anche il mese di dicembre viene bagnato dal sangue dei lavoratori. Non c’è tregua alla schiera di morti sul lavoro che dallo scorso anno contiamo nella nostra provincia, che non primeggia sicuramente per sensibilità e controlli sul fronte sicurezza». Duro e amaro il commento del segretario generale della CGIL di Treviso Mauro Visentin dopo l’ennesimo incidente sul lavoro, vittima questa volta un 56enne di Sacile impiegato in una ditta di Colle Umberto. «Al netto della tragedia odierna, le cui responsabilità e dinamiche saranno verificate dagli organismi competenti, la poca o quantomeno scarsa attenzione posta sul tema della sicurezza sul lavoro, anche dalle rappresentanze imprenditoriali, sommata ai controlli insufficienti a presidiare l’intero territorio a causa della carenza di personale degli entri preposti, determinano la condizione perché a questa strage non si ponga freno – continua caustico Mauro Visentin. Anno dopo anno la conta delle vittime non lascia dubbio all’irresponsabilità che istituzioni e mondo produttivo esprimono nel non prendere seriamente in considerazione un cambio di rotta, culturale, in materia di qualità del lavoro che è anche sicurezza – chiosa Visentin – e a farne le spese in termini di infortuni, anche gravi, e di vite spezzate sono i lavoratori trevigiani, sacrificati».

Uil Veneto: finché non ci sarà cultura della prevenzione, occorrono controlli

«Il 2022 si chiude come si era aperto, con l’ennesima vittima sul lavoro: è stato un anno terribile, bisogna intervenire per invertire la rotta». Roberto Toigo, segretario generale di Uil Veneto, commenta così l’incidente accaduto stamattina a Colle Umberto, nel Trevigiano, del quale è rimasto vittima un operaio 56enne di Sacile. «Regole e protocolli sono necessari, ma non sembrano mai bastare. Vanno applicati con serietà e fermezza. Occorre una campagna straordinaria di formazione congiunta delle lavoratrici e dei lavoratori, a tutti i livelli di mansione e responsabilità, come dei dirigenti e dei datori di lavoro, a partire dalle aziende dei settori a più alta esposizione di infortuni. Finché la cultura della prevenzione – conclude Toigo - non farà parte del bagaglio comune, bisognerà ovviare con controlli accurati».

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