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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sociale, Regione destina 1 milione ai comuni a sostegno spese per minori in comunità

Su proposta dell’assessore al Sociale Manuela Lanzarin, il Fondo regionale per le politiche sociali riserva un milione di euro ai Comuni per pagare le rette per l’inserimento dei minori in strutture residenziali

TREVISO La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al Sociale, ripristina i fondi per l’inserimento dei minori in comunità. Su proposta dell’assessore al Sociale Manuela Lanzarin, il Fondo regionale per le politiche sociali riserva un milione di euro ai Comuni per pagare le rette per l’inserimento dei minori in strutture residenziali.

“Dopo anni di fondi azzerati per le comunità per bambini e adolescenti – fa presente l’assessore al Sociale – la Giunta ha deciso di riservare una quota del Fondo regionale 2017 per le politiche sociali ai Comuni meno di 20 mila abitanti, per aiutarli a sostenere il pagamento della retta per ogni minore accolto e inserito in una comunità. In passato i fondi regionali avevano privilegiato l’affido familiare, ma di fronte all’esigenza di affrontare in maniera adeguata i casi più problematici, che necessitano di ambienti educativi protetti, appare doveroso aiutare i Comuni nel sostenere l’obbligo di pagare rette non dilazionabili. La Regione ha scelto di intervenire in aiuto dei Comuni più piccoli, nei quali l’onere obbligatorio delle rette incide fortemente sugli equilibri di bilancio e rischia di comportare il mancato rispetto dei vincoli di finanza pubblica, o di assorbire buona parte o addirittura tutta la capacità di spesa sociale dell’ente locale, mettendone in ginocchio l’operatività”.

Il numero dei minori i minori accolti nelle oltre 260 case-famiglia e comunità per infanzia e adolescenza attive in Veneto si aggira tra i 600 e i 700 l’anno, la maggior parte dei quali in età compresa tra i 14 e i 17 anni. Metà dei ragazzi in comunità sono stati allontanati dalle famiglie d’origine con provvedimento della Procura per i minorenni. Le rette oscillano tra gli 80 e i 200 euro al giorno. “Il prossimo passo – conclude l’assessore –sarà un intervento di razionalizzazione e di coordinamento su scala regionale per arrivare a definire costi ‘standard’ anche nelle rette, in modo da rendere più equa ed omogenea la spesa regionale per le strutture di accoglienza”.

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