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Cronaca Conegliano

Il "pirata" era già stato condannato per guida in stato di ebrezza, il papà di Jessica: «Deve pagare»

L'imprenditore bulgaro di 61 anni, responsabile dell'incidente in A28 che domenica sera ha provocato la morte di Jessica Fragasso e della cugina Sara Rizzotto, di 20 e 26 anni, ha già a carico tre condanne definitive. Il gip, nel corso dell'udienza di convalida del fermi ha confermato che lo straniero resterà in cella. Migliorano intanto le condizioni delle bimbe di Sara, salvatesi miracolosamente dallo schianto

«Si rappresenta che il soggetto risulterebbe avere riportato già tre condanne definitive, di cui una per guida in stato di ebrezza e pertanto, in caso di condanna non potrà in nessun caso beneficiare della sospensione condizionale della pena». Si chiude così un comunicato emesso oggi, 1 febbraio, dalla Procura di Pordenone, in cui si delinea la posizione, sempre più grave, dell'automobilista che domenica sera ha causato l'incidente lungo l'autostrada A28 in cui hanno perso la vita Jessica Fragasso e della cugina Sara Rizzotto, di 20 e 26 anni. L'imprenditore bulgaro 61enne, residente a Pordenone e titolare di un'azienda di trasporti a Chions, si trova in carcere dalla serata di domenica e il gip del tribunale del capoluogo friulano ha deciso per mantenere questa misura cautelare in attesa dell'udienza di convalida che dovrebbe svolgersi domani, mercoledì. Lo straniero dovrà rispondere, ha spiegato sempre la Procura, di "omicidio stradale, con le aggravanti di essersi dato alla fuga, di aver cagionato la morte di più persone e di avere commesso il fatto in stato di ebrezza alcolica".

«Non è tempo di dichiarazioni, ma di rispettoso silenzio per le vittime di questo incidente e il loro tremendo dolore»: lo ha detto, all'agenzia Ansa Gianni Massanzana, avvocato del 61enne, da tempo residente a Pordenone, in carcere a Udine con l'accusa di omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga. Al momento del fermo, l'uomo aveva un tasso alcolico tre volte oltre il limite consentito (1,55 gr/l). «Nel pomeriggio incontrerò il mio assistito per delineare la strategia difensiva – ha aggiunto il legale –, ma la nostra linea non cambierà. Resteremo in silenzio in ossequio alla tragedia che ha colpito queste famiglie».

Le condizioni delle figlie di Sara Rizzotto sono intanto in costante miglioramento. Helena, la più grande, di due anni e mezzo, è stata operata al femore destro, e dopo il risveglio ha pianto un pò ma è in buone condizioni. La più piccola, Sophia, ha accusato un forte colpo alla testa ed è tenuta in osservazione. Anche lei ha dormito tranquillamente la scorsa notte e dopo il risveglio ha mangiato tranquillamente. Con loro, all'ospedale di Udine, c'è il padre, Devis Da Ros, e la nonna. Helena tra qualche giorno potrebbe già tornare a casa.

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Oggi Alain Fragasso, papà di Jessica, si è espresso con parole molto dure nei confronti dell'imprenditore che ha causato l'incidente in cui è morta la figlia e la cugina.  «Io voglio solo una cosa: giustizia -ha spiegato- poi, è brutto da dire ma io vorrei portargli via tutto ma non per i soldi, non mi interessano, non mi riportano indietro mia figlia però per le due creature, non so dove appendermi sennò. L'importante comunque è che ci sia la giustizia, quando dico che gli voglio portare via tutto lo dico perchè non si merita nulla».

«Quella persona deve solo vergognarsi: dopo aver fatto quello che ha fatto, è anche scappato senza rimanere dove è successo tutto, dopo che comunque ha portato via la vita a due ragazze, con due bambine che resteranno senza la mamma»: queste sono state invece le parole di dolore e rabbia di Devis Da Ros, il 27enne compagno di Sara Rizzotto. Già nella giornata di domani saranno fissati i funerali, probabilmente con una unica cerimonia funebre.

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