Schianto mortale in A28, respinta la richiesta di patteggiamento
La Procura di Pordenone ha detto no all'istanza con cui Dimitre Traykov, 61 anni, l'imprenditore bulgaro responsabile dell'incidente in cui morirono Sara Rizzotto e Jessica Fragasso, aveva chiesto l'applicazione della pena. il 24 maggio si discuterà dell'eventuale ammissione al rito abbreviato
Non ci sarà il patteggiamento richiesto da Dimitre Traykov, 61 anni, l'imprenditore bulgaro responsabile del tamponamento mortale, avvenuto lo scorso 30 gennaio, lungo l'autostrada A28 tra Villotta e Azzano Decimo, ai danni dell'auto dentro a cui si trovavano Sara Rizzotto, 26 anni di Conegliano e la cugina Jessica Fragasso, 20enne di Mareno di Piave, rimaste uccise nello schianto in cui sono rimaste ferite la figlie piccole della Rizzotto.
La Procura di Pordenone ha infatti respinto oggi, 2 maggio, l'istanza di applicazione pena. A Traykov, indagato per i reati di omicidio stradale plurimo, omissione di soccorso (è fuggito dalla scena del sinistro abbandonando il proprio mezzo, una Land Rover che stava provando in autostrada) e guida in stato d'ebbrezza e che si trova attualmente agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, non resta che fare richiesta di abbreviato nell'udienza preliminare fissata per il 24 maggio.
La perizia dell’ingegner Pierluigi Zamuner, incaricato dalla Procura di Pordenone di stilare la ricostruzione cinematica sul terribile schianto che non lasciò scampo a Sara e Jessica, aveva individuato nel tamponamento, che sarebbe avvenuto a 180 chilometri all'ora, e nel mancato rispetto della distanza di sicurezza le cause dell’incidente. Un sinistro in cui l’alterazione dall’alcol avrebbe avuto un ruolo fondamentale, contribuendo a rendere annebbiati i riflessi del 61enne. In base alla testimonianze e a quanto ricostruito dalla Polstrada, non vi sarebbero addebiti nei confronti di Sara Rizzotto che si trovava al volante dell’auto che percorreva l'autostrada a 90 chilometri all'ora.