Madre uccisa con la gola squarciata e i polsi tagliati, killer denunciato mesi fa per stalking
Ippolito Orsolina Zandegiacomo, 57 anni, malato psichico, era convinto che una ragazza ricambiasse le sue attenzioni. il corpo di Maria Luisa Bazzo, 87 anni, è stato terribilmente seviziato. L'omicida, sedato, si trova ricoverato in ospedale in attesa del trasferimento in carcere
Il killer di Parè, Ippolito Orsolina Zandegiacomo, era stato denunciato alcuni mesi fa per stalking da una donna: il 57enne era convinto che lei fosse "la sua ragazza" e ricambiasse i suoi sentimenti e per questo la perseguitava. Uno stato che viene definito dagli esperti come "delirio florido": una realtà fittizia, esistente solo nella sua mente. Non si trattava di atti persecutori violenti, per stessa ammissione della vittima che ha riferito ai carabinieri che l'uomo si presentava spesso, senza motivo, sul posto di lavoro della stessa. E' il raggelante retroscena che emerge dalle indagini sull'omicidio di Parè di Conegliano, avvenuto nella prima mattinata di ieri, lunedì, 24 ottobre, in una palazzina di via Einaudi e in cui l'87enne madre di Ippolito, Maria Luisa Bazzo, è stata uccisa a coltellate dal figlio.
Della fantomatica "morosa" aveva parlato ieri un conoscente di Ippolito, Gianni Somera: il 57enne gli aveva raccontato che avrebbe dovuto andare a Padova per pregare, sperando che la donna restasse incinta.
Maria Luisa Bazzo, al culmine dell'ennesimo litigio con il figlio, sarebbe stata aggredita ferocemente con un coltellaccio da cucina, con una lama di venti centimetri: fendenti fatali sono stati inferti al collo, a sgozzare la pensionata, e su entrambi i polsi. "Come se avesse tentato di tagliarle le mani": trapela dagli inquirenti. La donna, sempre secondo quanto ipotizzato, avrebbe cercato di difendersi e a questo sarebbero legate le ferite riportate. Utilizzati almeno quattro coltelli per uccidere l'anziana e anche il gatto del 57enne, la cui carcassa è stata rinvenuta in cucina.
Il patologo Antonello Cirnelli, su delega del pubblico ministero Michele Permunian, eseguirà un esame esterno della salma. L'uomo, dopo la telefonata ai carabinieri in cui ha rivendicato l'omicidio («Venite ho ammazzato mia madre»), ha tentato di barricarsi in casa. I militari, dopo aver sfondato la porta, sono stati aggrediti verbalmente («Maledetti, vi ammazzo tutti»: le sue parole) e poi fisicamente dal 57enne che avrebbe cercato, sempre con un coltello, di togliersi a sua volta la vita.
Ippolito Orsolina Zandegiacomo, subito sedato, è stato accompagnato in ospedale a Conegliano dove ancora si trova, piantonato dai carabinieri, in attesa di essere trasferito in carcere o in un'altra struttura forse più idonea. La Procura di Treviso farà eseguire una perizia psichiatrica nei confronti dell'omicida: da tempo in cura presso il centro di salute mentale di Conegliano, l'uomo percepiva una pensione di invalidità a causa del suo precario stato di salute.