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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Conegliano

Sgozza la madre in un raptus di follia, il killer: «Mio dio, cosa ho fatto?»

Ippolito Zandegiacomo, il 57enne di Conegliano che il 24 ottobre scorso ha ucciso a coltellate Maria Luisa Bazzo, si è svegliato dalla profonda sedazione che gli era stata data. L'uomo si ricorda molto bene dell'assassinio ma non rammenta nulla dei macabri particolari. Domani, 4 novembre, è in programma l'interrogatorio di garanzia

«Mio dio, cosa ho fatto, ho ucciso il mio punto di riferimento». Svegliato dalla profonda sedazione in cui si trovava da quando era stato ricoverato in ospedale a Conegliano, il 24 ottobre scorso, subito dopo aver ucciso a coltellate la madre, Ippolito Zandegiacomo, 57enne killer reo confesso, si trova in uno stato di disperazione. Trasferito ieri, 2 novembre, dal Ca' Foncello al carcere di S. Bona a Treviso, l'uomo rammenta benissimo di aver ucciso la madre e non riesce a darsi pace. Ma non ricorda nulla dei particolari macabri dell'omicidio: i polsi, tagliati fino alle ossa nel tentativo, in preda ad un raptus, di tagliarle le mani e neppure i numerosi fendenti che hanno squarciato la gola dell'87enne Maria Luisa Bazzo e sono risultati fatali, come ha confermato oggi, 3 novembre, l'autopsia condotta dall'anatomopatologo Antonello Cirnelli.

«E' come - spiega il suo legale, l'avvocato Danilo Riponti - se il 57enne non sia riuscito a resistere a un impulso che era più grande di lui, come se la sua mano fosse guidata da qualcun altro. E' chiaro che ci troviamo di fronte ad un caso psichiatrico più che giudiziario e non posso che esprimere soddisfazione per il fatto che lo abbiano anche in Procura, decidendo di disporre nel più breve tempo possibile l'incidente probatorio nell'ambito del quale svolgere una perizia psichiatrica». «Zandegiacomo - continua il difensore - ha preso coscienza di quello che è successo ed è onestamente scioccato e sconvolto. Del resto la madre era per lui un faro, un vero e proprio punto di riferimento che si occupava di tutto quello di cui aveva bisogno. Il suo disagio psichico? Diciamo che l'abuso di alcol, per il quale era in cura al Sert, accentuava i suoi problemi. Non a caso sono stati condotti gli esami tossicologici, il cui esito è atteso nelle prossime ore».

Non è infatti escluso che il 57enne, che non lavorava essendo percettore di una pensione di invalidità a causa del suo stato di salute mentale, fosse  in preda all'alcol quando ha trucidato la madre. Questo suo scivolare nuovamente nel vortice della dipendenza e della follia sarebbe coinciso con l'ultimo periodo, quando la mamma si sarebbe ostinata a curarlo a casa. Lui però nelle ultime settimane avrebbe anche sospeso la cura farmacologica che gli era stata prescritta dai servizi socio sanitari e aveva cominciato a manifestare nei confronti di Maria Luisa Bazzo atteggiamenti che la donna percepiva come minacciosi.

Ippolito Zandegiacomo si presenterà domani, 4 novembre, alle 10 del mattino di fronte al giudice per le indagini preliminari Marco Biagetti per l'interrogatorio di garanzia, in cui quasi certamente si avvarrà della facolta di non rispondere.

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