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Cronaca Conegliano

Lei registra le "avances", il patrigno finisce a processo per violenza sessuale

Sul banco degli accusati un 52enne di Conegliano, che secondo la Procura avrebbe toccato e tentato di baciare la figliastra di 16 anni. Ma l'uomo si difende: «Erano solo innocui gesti di affetto»

Attenzioni "fastidiose" che si sono fatte sempre più insistenti, tanto da rendere l'atmosfera in casa praticamente insostenibile. E lei, che al tempo dei fatti aveva solo 16 anni, che decide di registrare le avances del patrigno e consegnarle ai carabinieri. Si sarebbe dovuta tenere oggi (ma c'è stato il rinvio per l'indisposizione del presidente del collegio dei giudici) la prima udienza del processo a un 52enne di Conegliano accusato di violenza sessuale su minore. Baci e toccamenti non graditi che hanno indotto la ragazza a sporgere denuncia nel dicembre del 2018. 

Il 52enne aveva stretto, 11 anni prima, una relazione con una donna separata, a Conegliano, che al tempo aveva già una figlia di 5 anni e da quella unione è nata poi un'altra bambina. L'uomo, lavoratore stagionale, trascorreva molto tempo in casa e, secondo le accuse della Procura, non avrebbe resistito quando la figliastra è diventata una adolescente. Prima le attenzioni morbose, poi le  "toccatine", per finire, sempre secondo quanto si legge nelle querela, con aggressioni a sfondo sessuale vere e proprie, fatte di tentativi di baci sulla bocca e mani che osavano in maniera sempre più indecente.

L'aria nella casa si sarebbe presto fatta irrespirabile per la giovane, che ha deciso di registrare le avances del patrigno in una serie di file audio. E con le prove in mano si è recata dai carabinieri. Lui, difeso dall'avvocato Paolo Pastre, sostiene che le sue intenzioni sono state travisate e che si sarebbe trattato di innocui gesti di affetto.

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