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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Conegliano

Accusato di aver fatto sesso con due 13enni, operaio 45enne sceglie il rito abbreviato

Il 5 ottobre prossimo è fissata la data del procedimento che vede alla sbarra un cingalese che si suppone abbia avuto rapporti con due minorenni che, nel novembre del 2020, avrebbe ospitato per la notte

E' stato rinviato al 5 ottobre prossimo il procedimento nei confronti di un operaio cingalese di 45 anni di Conegliano finito nei guai perché accusato di di atti sessuali con due ragazzine, allora 13enni e originarie entrambe dell'Est Europa. L'uomo (difeso dall'avvocato Enrico D'Orazio, mentre le due giovanissime sono assistite dall'avvocato Diego Melioli) ha chiesto e ottenuto di poter essere giudicato con il rito abbreviato (condizionato alla sua deposizione) che gli consentirà di beneficiare di uno sconto di pena pari a un terzo della pena per il rito oltre a un possibile ulteriore sesto se non dovesse fare ricorso al secondo grado.

Sono trascorsi quasi tre ani e mezzo da quel novembre del 2020 quando l'operaio, originario dello Sri Lanka, avrebbe ospitato le due ragazzine dentro a casa sua, nell'hinterland di Conegliano, in un garage utilizzato come camera da letto quando i parenti lo venivano a trovare, e avrebbe avuto con loro dei rapporti sessuali, visto un film porno e invitate a consumare della marijuana.

Il cingalese - non appena era stato identificato - era finito agli arresti, decisione che era stata confermata dal Tribunale del Riesame che aveva però fatto cadere l'accusa di sequestro di persona. Erano stati i familiari delle ragazze a sporgere la denuncia, non vedendole tornare a casa per la notte. Ma le due 13enni, nel corso dell'incidente probatorio che si era svolto il 24 novembre del 2021, avevano raccontando di essersi presentate spontaneamente alla porta dell’uomo, conosciuto la notte di Halloween a una festa a casa sua, dove le aveva portate una loro amica. Il 45enne le avrebbe quindi ospitate in quella sorta di taverna senza farle salire in casa, dove c’erano il figlio e la zia, e in cambio dell’ospitalità avrebbe chiesto loro dei favori sessuali.

Era stato il gip Angelo Mascolo, sulla base del racconto fatto dalle presunte vittime, a decidere per la scarcerazione, mettendo l'uomo ai domiciliari e rimandando gli atti alla Procura che aveva riformulato il capo di imputazione da violenza sessuale a atti sessuali con minorenne.

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