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Cronaca Conegliano

Spacciavano cocaina, condannati due pusher

Per Joe Orazulike, nigeriano di 29 anni e il connazionale 25enne Agah Ogbeide, giudicati in abbreviato, sentenza di 2 anni e 8 mesi e 4 anni e 6 mesi rispettivamente. L'indagine era partita dal tentativo di suicidio di un 25enne coneglianese

Quarantadue clienti, cessioni in alcuni casi plurime di cocaina e per uno degli spacciatori il ritrovamento, in casa, di 800 grammi di "polvere bianca". Erano queste le accuse mosse a Joe Orazulike, nigeriano di 29 anni e ai  connazionali Peter Nowodo e Agah Ogbeide, rispettivamente di 31 e 25 anni, finiti a processo con l'accusa di spaccio e detenzione di stupefacenti. I tre, difesi dall'avvocato Alessandra Nava, hanno scelto ieri il rito abbreviato di fronte al gup Gianluigi Zulian.

Se per Nowodo è arrivata una sentenza di assoluzione, gli altri due sono stati condannati rispettivamente a 2 anni e 8 mesi e 4 anni e 6 mesi. Gli stranieri, tutti regolari,  spacciavano nella zona di Conegliano, soprattutto lungo le rive del fiume Monticano e le vie della città. La loro base era un negozio etnico gestito sempre da cittadini africani che sono però risultati essere del tutto estranei alla vicenda.

L'indagine dei carabinieri di Conegliano è partita a fine 2018. I militari, intervenuti nell'abitazione in cui un 25enne aveva tentato il suicidio, fortunatamente senza riuscirci, ritrovarono un piccolo quantitativo di cocaina: attraverso i tabulati telefonici dello smartphone utilizzato dal giovane, gli investigatori hanno identificato chi gli aveva ceduto la dose. Grazie a questa intuizione i militari hanno identificato i pusher e ricostruito la loro ampia attività di spaccio, un business che permetteva loro di guadagnare almeno 10 mila euro alla settimana.

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