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Controlli in aeroporto: osservati l'Est Europa e il Card Sharp

Decine di denunce, arresti ed espulsioni: questi i risultati che la polizia dello scalo Canova di Treviso ha realizzato negli ultimi mesi di operato

TREVISO - Ultimi sei mesi di controlli intensi quelli operati dalla polizia di stato all'aeroporto Canova di Treviso, un luogo ormai da settimane al centro dell'attenzione trevigiana non solo per gli innumerevoli falsi allarme bomba di cui è reso suo malgrado protagonista, ma anche per un progetto di ampliamento dello scalo che non vede pace.

Per quanto concerne i falsi allarme bomba, questi ormai sono sei in totale dall'inizio dell'anno, con danni incalcolabili non solo per le compagnie aeree interessate dai voli sospetti, ma anche per la società che gestisce l'aeroporto che vede perdere migliaia di euro per ogni singola ora che lo scalo rimane chiuso per permettere le operazioni di bonifica di volta in volta previste dalle forze dell'ordine in caso di pericolo. Ciò che più è preoccupante però, sono i dati che la polizia ha diramato in riferimento agli ultimi sei mesi di servizio tra la dogana del Canova e l'esterno dello stabile, dati che dimostrano come la maggior parte degli interventi degli agenti siano da ricondursi a persone originarie dell'Est Europa.

Sono stati cinque infatti gli arresti conclusi in questi mesi di servizio in aeroporto, di cui ben tre con protagonisti Sloveni, Croati e Rumeni. Il primo a finire in manette, sotto ordine della Procura di Roma, è stato a giugno un cittadino romeno di 61 anni, latitante ormai da tempo in quanto capo di un'organizzazione criminale specializzata in clonazione di bancomat, mentre tentava di rientrare in Italia. Successivamente sono stati invece condotti in carcere un cittadino croato ricercato in patria per omicidio colposo durante un incidente stradale e un un cittadino sloveno membro di una banda di malviventi già conosciuta alle forze dell'ordine. Infine a finire in cella sono stati un cittadino nigeriano in partenza per il Regno Unito e sul cui capo pendeva un'ordine di arresto della Procura di Padova per lesioni gravi e un cittadino italiano 60enne di Ferrara, ma residente in Romania, per appropriazione indebita. Tutti sono stati comunque fermati al controllo documenti della dogana, dimostrando ancora una volta il buon operato delle forze dell'ordine.

La polizia però ha anche comminato ben 52 denunce nell'ultimo periodo, quasi tutte per possesso di documenti falsi, soprattutto in riferimento a soggetti provenienti da Ghana, Eritrea, Cina, Iran, Francia, Ucraina ed Albania. L'ultimo episodio proprio venerdì mattina con protagonista una donna albanese che in presenza dei due figli minori a suo carico stava cercando di lasciare il Paese per raggiungere l'Inghilterra con passaporto rubato recentemente nel padovano e sul quale era stata apposta una fotografia della donna che si spacciava così per cittadina italiana. Trentacinque invece i sequestri totali di carte d'identità e passaporti falsificati, tanto che addirittura quattordici sono state le persone respinte alla dogana con l'aiuto determinante della Procura di Treviso, mentre cinque sono state le espulsioni definitive previste. Le zone di origine delle persone interessate da questi provvedimenti sono soprattutto l'Ucraina, l'Albania, la Moldavia, la Romania e la Macedonia. Da segnalare inoltre la denuncia di 4 cittadini italiani per possesso di armi bianche atte ad offendere, ossia le cosiddette Card Sharp (sotto in foto) con cui spesso nell'ultimo periodo i cittadini tendono a prendere il volo inserendole nel proprio bagaglio noncuranti della pericolosità delle carte stesse. Si tratta infatti di piccole tessere, simili ai bancomat a prima vista, che però su un lato presentano una lama affilata che all'occorrenza può trasformarsi anche in un coltello e quindi pericoloso per l'incolumità dei passeggeri.

Infine, grazie all'operato di una cinquantina di pattuglie lungo tutto il perimetro dello scalo, oltre che all'interno dell'edificio, sono state identificate 215 persone in totale, mentre sono una ventina le contravvenzioni rilevate dagli agenti nel controllo della viabilità esterna all'aeroporto. L'ultimo episodio sabato scorso con protagonista un cittadino belga in procinto di partire, ma sotto l'effetto di alcol tanto che dopo diverso tempo in cui era visibilmente alterato e incapace di intendere e volere è stato denunciato per ubriachezza molesta.

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