Coppia bloccata in Congo, Zaia fa intervenire il consigliere diplomatico

Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, si sta interessando della vicenda della coppia trevigiana bloccata in Congo. Il presidente della Regione ha dichiarato di aver incaricato il proprio consigliere diplomatico di prestare assistenza a Francesca Bortolin e Marco Morandin, trattenuti insieme ad altre 25 coppie nel Paese africano con il figlio adottivo a causa di un groviglio burocratico.

“Il consigliere diplomatico – ha spiegato Zaia - è già in contatto costante con la Farnesina che segue il caso con la massima attenzione. Le famiglie italiane bloccate sono 26, ma la vicenda riguarda anche persone di altri paesi come Stati Uniti e Canada. Non è quindi legata a motivazioni specifiche dei singoli casi di adozione, ma a un atteggiamento improvvisamente restrittivo delle autorità congolesi nei confronti delle adozioni all'estero”.

“Comunque – ha assicurato Zaia – la vigilanza da parte della Regione Veneto resterà sempre molto alta affinché la vicenda si risolva nel modo più veloce possibile e con esito positivo”.

Le coppie di genitori adottivi sono ferme Kinshasha dall'inizio di novembre. Si erano recate in Congo per conoscere i figli assegnati e portarli a casa, dopo aver completato tutto l'iter burocratico. Il governo congolese ha improvvisamente deciso, a fine settembre, di bloccare le adozioni per alcune irregolarità da parte di certi Paesi, ma aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi per le coppie che, prima del 27 settembre, avessero portato perfezionato la documentazione necessaria.

Una volta a Kinshasha, invece, alle 26 coppie è stato negato il permesso di espatrio per i figli adottivi.