rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Coppie gay, la Curia trevigiana contro il sindaco Manildo

Il provvedimento annunciato dal neo eletto primo cittadino scuote la Diocesi, che critica il provvedimento: "Non è un atto di civiltà giuridica"

Scende subito in campo la chiesa trevigiana e si schiera contro l'intenzione del sindaco Giovanni Manildo di istituire anche a Treviso un registro delle coppie di fatto. L'intenzione del neo eletto è quella di istituire il registro delle coppie di fatto, eterosessuali e omosessuali. Con una nota la curia spiega le sue ragioni. “Siamo sorpresi che la prima esternazione del nuovo sindaco di Treviso e di altri esponenti della nuova maggioranza, abbia avuto come oggetto un tema tanto discutibile, e comunque delicato per la coscienza di tante persone, in particolare credenti. Dubitiamo che sia un atto di “civiltà giuridica” equiparare tali coppie (in particolare omosessuali) alla coppia coniugale, la quale si impegna in un rapporto definitivo che sta alla base di una famiglia e che non risponde solo ad un bisogno di relazione affettiva, ma assume anche un serio impegno di tipo educativo e sociale, sovente assai gravoso economicamente.

"Ci chiediamo, se a Treviso vi sia proprio una domanda urgentissima circa l’apertura di un registro delle coppie di fatto, senza il quale si recherebbero danni gravissimi ad un grande numero di cittadini. Vogliamo anche precisare che non intendiamo, come Chiesa, essere strumentalizzati da nessuna parte politica, e dunque neanche da chi volesse spingerci a schierarci o venire in soccorso ai vincitori o ai perdenti.


Abbiamo difeso e difenderemo sempre, pacatamente ma con decisione, i valori in cui crediamo, relativi alla persona e alla società, in particolare quello della famiglia fondata sul rapporto tra un uomo e una donna, che consideriamo vero cardine della società e dell’educazione. Del resto anche in altre occasioni non abbiamo mancato di far sentire la nostra voce, per esempio verso proposte di legge volte a “regolarizzare” le coppie di fatto, o nei confronti di atteggiamenti laicisti, come pure di esternazioni riguardanti immigrati o altre persone, compreso il caso recente dei profughi della guerra libica, affermazioni che di cristiano non avevano proprio nulla.
Si vuole anche ribadire che il settimanale diocesano La vita del popolo cerca di avere come criterio di valutazione dei fatti unicamente il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa, e non questa o quella collocazione politica e, meno ancora, partitica."

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coppie gay, la Curia trevigiana contro il sindaco Manildo

TrevisoToday è in caricamento