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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cordignano

Diffamarono proprietario del canile, a processo giornalisti e due volontarie Enpa

Il procedimento riguarda il 61enne CD.B. e S.D.B, rispettivamente direttore responsabile e giornalista di un sito di informazione trevigiano. Con loro, sul banco degli accusati, V.P, 42enne di Conegliano e V.T., 45enne di Breda, le due operatrici dell'associazione che nel 2016 rilasciarono l'intervista finita nel mirino della Procura

E' stata una intervista con due volontarie dell'Enpa, evidentemente male informate, a mettere nei guai il direttore e la giornalista di un sito internet trevigiano di informazione. A passare sotto il vaglio dell'articolo erano le condizioni, a loro dire pessime, in cui si trovavano gli animali ospitati presso la "Pensione San Francesco" di Cordignano. Il proprietario del canile, sentendosi diffamato, ha sporto querela e neppure un successivo "pezzo", in cui le accuse di maltrattamenti vennero smentite, ha salvato il 61enne C.D.B, direttore responsabile della testata e S.D.B., 35enne autrice del reportage, dal processo, iniziato oggi, 1 aprile e subito rinviato. Sul banco degli accusati ci sono anche le due volontarie dell'Enpa, V.P., 42enne di Conegliano, e D.T, una 45enne di Breda di Piave. L'accusa è per tutti quella di diffamazione a mezzo stampa.

Il procedimento, a dire il vero, è il risultato di una opposizione al decreto penale con cui i quattro erano stati condannati al pagamento di una multa pari a 22 mila e 500 euro. La vicenda risale al luglio del 2016 quando sul sito apparve un articolo nel quale, sotto forma di intervista, V.P. e D.T. affermavano che i cani erano tenuti in pessime condizioni igienico sanitarie, che non venivano dati in affido per speculare sul denaro pubblico che veniva concesso alla struttura di ricovero e soprattutto che gli animali erano per lo più privi di profilassi e cure mediche.

Il proprietario della "Pensione San Francesco" aveva dapprima presentato le proprie rimostranze, scaturite in un articolo, pubblicato alla fine del mese di agosto del 2016, in cui venivano smentite le accuse delle due volontarie dell'Enpa. Poi però l'uomo, deciso a difendere il buon nome del rifugio che gestiva, ha deciso di denunciare i quattro.

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