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Cronaca

L'avevano tolto alla nonna, è tornato a casa il bambino di Cordignano

Il Tribunale minorile di Venezia ha rivoltato radicalmente la prima decisione. Il reclamo urgente della parente è stato infatti accolto integralmente: il piccolo è ora viene nuovamente collocato a casa, affidato ai servizi sociali del Comune e seguito da una diversa equipe dell'azienda sanitaria che aveva stilato la relazione da cui è nato il caso

Poco prima di Natale ha potuto finalmente riabbracciare la nonna il bambino di 5 anni  di Cordignano che, sulla base di una relazione dei servizi sociali della Usl 2, era stato allontanato da quella era la sua dimora abituale  per effetto di una ordinanza del Tribunale dei Minori di Venezia, che aveva deciso il suo collocamento presso una casa famiglia fuori Regione.

E' una sentenza, quella del Tribunale minorile di Venezia, che rivolta radicalmente le carte degli assistenti sociali. Il reclamo urgente della nonna, che si era affidata all'avvocato Emanuele Iuri, è stato infatti accolto integralmente: il piccolo è ora viene nuovamente collocato presso di lei, affidato ai servizi sociali del Comune e seguito da una diversa equipe dell'azienda sanitaria.

«A leggere le carte - spiega il neo sindaco di Cordignano Roberto Campagna - quello che mi pare emerga è stata una certa superficialità da parte dei servizi sociali della Uls a trattare il caso. Non sono state fatte le adeguate verifiche, ci si è basati su un generico "sentito dire" e soprattutto non si è adeguatamente ascoltata la nonna, che invece viene giudicata perfettamente in grado di crescere il bambino, così come l'ambiente viene ritenuto adeguato».

La vicenda era balzata agli onori delle cronache la scorsa estate e ha visto protagonista un bambino separato non solo dalla mamma, che aveva perso la potestà genitoriale a causa di gravi problemi psichiatrici dovuti agli abusi subiti dal marito (che ha ricevuto una condanna in Appello proprio per i maltrattamenti nel confronti del piccolo), ma anche dalla nonna, a cui i servizi sociali avevano di fatto "affidato" il nipote proprio un anno fa. La famiglia era da tempo seguita dagli assistenti sociali del comune di Cordignano, che avevano anche effettuato svariati sopralluoghi per valutare le condizioni di vita del bambino. Poi la pratica è passata ai servizi della Uls 2, che hanno steso la relazione finita sul tavolo del giudice minorile.

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