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Cronaca Pieve di Soligo

L'Ulss 7 lancia l'allarme: boom di dipendenze dal gioco online

L'azienda sanitaria nel 2013 ha ricevuto 50 richieste d'aiuto per dipendenze dal gioco d'azzardo. Aumentano i giocatori dsul web

PIEVE DI SOLIGO — Ore ed ore davanti al computer, spesso anche tutta la notte a giocare in internet spendendo anche tutto lo stipendio. Non più solo schedine al lotto o monete inserite dentro le slot machine, l’Ulss 7 Pieve di Soligo lancia l’allarme sulla dipendenza da gioco sul web.

All’ambulatorio per il gioco d’azzardo patologico dell’Ulss 7, rende noto la stessa azienda sanitaria, sono arrivate le prime richieste d’aiuto da parte di persone che non riescono a staccarsi dal computer a causa del gioco. “Si tratta di persone più giovani rispetto a quelli dipendenti dai giochi “tradizionali” che per giocare utilizzano sia il computer che lo smartphone - spiega Carlo Cenedese, responsabile del Centro per le dipendenze giovanili -. Il gioco online, gestito attraverso carte di credito o prepagate, è una possibilità in essere già da tempo ma che solo negli ultimi mesi si è tradotta, nel nostro territorio, in una richiesta d’aiuto. Purtroppo è sempre più frequente, soprattutto tra i più giovani - sottolinea Cenedese - il ricorso a questa tipologia di gioco, che rappresenta un pericolo anche maggiore rispetto alle tradizionali “macchinette”, in quanto ci si può connettere ovunque, in qualsiasi momento, nell’ambito di quello che finisce per diventare un rituale solitario-compulsivo. E’ più difficile, inoltre, che i familiari si accorgano di questo tipo di dipendenza: solitamente quando ciò avviene ci si è ormai giocati somme ingenti. Anche nella dipendenza dal gioco on line, come in altre dipendenze da web (videochat, social network, videogiochi online, ecc.) - sottolinea Cenedese -  il soggetto rimane imprigionato in un circolo vizioso, al punto da trascurare i rapporti umani, sociali e familiari”.

I NUMERI DEL 2013 Nel corso dell’ultimo anno l’ambulatorio dell’Asl 7 ha ricevuto 50 richieste da persone dipendenti dal gioco d’azzardo, di cui 15 donne e 35 uomini, tutti di età compresa tra i 23 e i 77 anni. Il 32 % di loro è rappresentato da pensionati, il 40 % da lavoratori e la restante percentuale da altre categorie di persone. Dall’analisi dell’azienda sanitaria è emerso che la dipendenza più diffusa è quella da slot machine, presenti soprattutto all’interno di bar e tabaccherie. Subito dopo si piazzano il lotto, le sale bingo e in casi più rari i casinò. Il dato reale sulle dipendenze, però, si rivela molto più elevato rispetto al numero di persone che si affidano alle cure. “Molti provano vergogna nel chiedere aiuto per questa patologia, altri, invece, sottovalutano il problema finché non si trovano a dover fronteggiare una situazione economica fattasi grave o la compromissione dei rapporti familiari – spiega Michela Frezza, direttore del servizio per le dipendenze dell’Usl 7 -. L’invito, rivolto sia a chi ha problemi con il gioco che ai familiari è di contattare, prima possibile quando ci sono problemi di dipendenza, l’Ambulatorio dedicato”.

UN INCONTRO Per sensibilizzare la popolazione il SerD ha organizzato un incontro previsto per giovedì 8 maggio dalle 20.30 alle 22, con ingresso libero, all’interno della sala riunioni del centro per le dipendenze giovanili di via Ortigara, 31 a Conegliano a ingresso libero. L’obiettivo – sottolinea l’azienda sanitaria – è favorire la richiesta di aiuto da parte di chi ha sviluppato la dipendenza dal gioco. A tal fine l’Asl ha avviato una collaborazione con l’associazione “Libera” – Presidio “Peppino Impastato” di Pieve di Soligo, che ha realizzato un primo censimento di video slot a Pieve. Sono 42 le macchinette collocate in 12 esercizi commerciali nel territorio comunale.


  

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