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Cronaca

Morti sul lavoro, Veneto seconda regione: "Situazione drammatica"

Nessun decremento rispetto allo scorso anno. Anzi, si registrano due vittime in più. Rossato: "Pericoloso immobilismo del Governo"

VENEZIA Quasi due al giorno. La media delle vittime sul lavoro del mese di febbraio è drammatica. I numeri sono preoccupanti: 49 infortuni mortali, 121 decessi nel primo bimestre del 2015 durante l’attività lavorativa, 80 in occasione di lavoro e 41 in itinere. Complessivamente, rispetto all’anno precedente, sono state rilevate due vittime in più: 121 a febbraio 2015 contro le 119 del 2014.  E’ questa la prima proiezione elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre a seguito dell’ultima indagine condotta sul fenomeno delle morti bianche (sulla base di dati Inail).

“Continua a non cambiare nulla, dunque, nelle analisi del nostro Osservatorio. Anzi, la situazione peggiora. E il Governo non accenna ad intervenire con nuovi strumenti su questa piaga sociale che è una vergogna per un paese che si dice civilizzato” – commenta il Presidente Mauro Rossato. Un pericoloso immobilismo del Governo sovrastato, purtroppo, dal dinamismo dei grafici delle morti bianche, secondo gli esperti. E ad emergere con i risultati maggiormente sconfortanti in termini di numero di vittime registrate in occasione di lavoro (escludendo quelle in itinere) sono: la Lombardia (11 infortuni mortali), il Veneto (10) e il Lazio (9). Seguono: Puglia e Campania (7), Sicilia (6), Piemonte ed Emilia Romagna (5), Umbria e Toscana (4), Abruzzo, Liguria, Marche (3), Trentino, Friuli e Calabria (1). Mentre il rischio di mortalità più elevato rispetto alla popolazione lavorativa viene rilevato in Umbria (11,2 contro una media nazionale di 3,6), seguito da Abruzzo e Puglia (6,1).

Il 12,5 per cento degli incidenti mortali si è verificato nel settore delle attività manifatturiere, l’11,3 per cento in quello delle costruzioni, il 10 per cento nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli e il 7,5 per cento nei trasporti e magazzinaggi. La fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 45 e i 54 anni con 31 vittime su 80. Le donne che hanno perso la vita nei primi due mesi dell’anno in occasione di lavoro sono state 5. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 9 pari all’11,3 per cento del totale.

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