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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ponte di Piave

Disability Manager è realtà, l’Oras di Motta di Livenza verrà ampliata

Furlan: "Tenendo conto che gli ospedali futuri avranno tempi di degenza sempre minori ma, per effetto dell'innalzamento dell'aspettativa di vita, un numero di accessi sempre maggiore diventa indispensabile una figura che aiuti la famiglia"

MOTTA DI LIVENZA  La Ulss 2 deve dotarsi di un "Disability Manager". A lanciare la proposta è Daniele Furlan, tetraplegico di Ponte di Piave, consigliere comunale nonché referente delle Associazioni La Colonna ONLUS, Solo per il Bene e Senior Veneto. Dopo un periodo di intensa corrispondenza, anche tramite mezzi di informazione, fra le Associazioni e gli Assessori Regionali alla Sanità ed al Sociale, nonché lo stesso Presidente Zaia, le associazioni La Colonna ONLUS, Solo per il Bene, Senior Veneto, Oltre l’Indifferenza, Fincopp Veneto ed Aistom Veneto hanno ricevuto comunicazione dal Direttore Generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi che «In accordo con l’Oras di Motta di Livenza verrà ampliata la collaborazione e raddoppiata la presenza del Disability Manager presso l’Azienda Sanitaria della Marca Trevigiana, proprio nella logica di verificare e di potenziare i bisogni in tal senso». Vi è una certa soddisfazione da parte di Daniele Furlan (nella foto), in questo frangente portavoce delle associazioni, nell’annunciarlo, anche se precisa che è solo un punto di partenza e non certo un punto d’arrivo. «Ringraziamo la Regione e l’Ulss 2 – precisa Furlan - ma saremo vigili nel verificare i tempi e le modalità con cui verrà attuato tale protocollo d’intesa, visto che quando si parla di disabilità il bacino d’utenza è enorme poiché la disabilità oltre ad essere imparziale, poiché colpisce in modo trasversale senza alcuna distinzione, non è necessariamente una condizione cronica ma può essere anche temporanea. Una semplice frattura, un intervento chirurgico delicato o il decorso di una patologia che rendano provvisoriamente una persona impossibilitata a deambulare o a provvedere autonomamente a funzioni essenziali quali il nutrimento, l'idratazione e l'igiene personale sono sinonimi di disabilità, ecco allora che una scala, un ascensore troppo piccolo, l'incapacità di compiere autonomamente anche le operazioni più banali per mantenere la propria persona, possono diventare barriere architettoniche insormontabili o tradursi in una inderogabile necessità assistenziale.»

«Tenendo conto che gli ospedali futuri avranno tempi di degenza sempre minori ma, per effetto dell'innalzamento dell'aspettativa di vita, un numero di accessi sempre maggiore - prosegue Furlan - diventa indispensabile una figura che aiuti la famiglia, i servizi sociali territoriali e quelli comunali ad organizzare il rientro a casa dei pazienti, o in residenze extra-ospedaliere adibite ad una corretta riabilitazione. Che aiuti la committente Ulss2 ad individuare quelle infide e subdole barriere architettoniche, che spesso i progetti di grandi architetti lasciano dietro di sé come trappole nascoste e molto altro ancora. Ovviamente non può essere il Disability Manager la risoluzione a tutti questi problemi ma se esso riuscirà a tracciare un solco nel quale far muovere i soggetti interessati, a definire dei protocolli standard mediante i quali procedere riuscendo a far risparmiare all’Ulss superflui e costosissimi giorni di degenza ospedaliera agendo come mediatore fra le esigenze dell’utenza e le Strutture Sociosanitarie preposte a rispondere, avrà abbondantemente ripagato il suo costo e sarà in grado di generare significative economie di spesa pur garantendo una miglior qualità dei servizi.»

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