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Cronaca Casale sul Sile

Provincia blocca discarica a Casale ma non a Trevignano

La Provincia di Treviso ha negato l'autorizzazione alla discarica CO.VE.RI di Casale sul Sile. Ma ha approvato l'ampliamento della "Postumia 2" a Trevignano. Indignata l'associazione Paeseambiente

Due discariche, quella di Casale sul Sile e quella di Trevignano, una Provincia, quella di Treviso, ma due approcci differenti.

La Giunta del Sant’Artemio ha deciso di negare l’autorizzazione all’impianto CO.VE.RI di Casale, ma allo stesso tempo ha dato il suo bene placet per l’ampliamento della discarica di Trevignano.

CASALE – Il progetto respinto dalla Provincia prevedeva la realizzazione di una discarica di tipo B2 di 52mila metri cubi, in un sito già oggetto di una cava di estrazione di argilla, poi riconvertito in discarica di tipo II A, su richiesta della Prato Verde srl.

CO.VE.RI., subentrata al precedente gestore, ha chiesto la creazione di un’altra struttura, con criteri diversi da quelli già approvati nel corso dell’iter della Valutazione di Impatto Ambientale e di Autorizzazione Integrata Ambientale.

 “La decisione della Provincia di Treviso è avvenuta dopo attenta analisi e controllo della situazione di quell’area – ha spiegato l’assessore provinciale all’Ambiente, Alberto Villanova – tenendo presente l’impatto ambientale”.

La Provincia ha ritenuto non idoneo il nuovo progetto rispetto al precedente. E dal momento che non mancano impianti a livello regionale in grado di ricevere i rifiuti del progetto CO.VE.RI. – ha sottolineato Villanova – non si è vista immediata urgenza e necessità di ulteriori volumetrie rispetto al progetto della ditta precedente e di questo abbiamo reso notifica alla Regione che dovrà dare parere definitivo”.

“Facendo riferimento ai dati forniti dall’ARPAV, riteniamo infatti – ha concluso – non necessaria l’apertura di nuove discariche fino all’approvazione del Piano Regionale di gestione dei rifiuti speciali”.

TREVIGNANO – Diversamente è andata per la discarica “Postumia 2” di Trevignano, della quale il Sant’Artemio ha autorizzato l’ampliamento, seppur con diverse prescrizioni.

Dribblando, di fatto, la contrarietà dei 2.500 cittadini che hanno sottoscritto la petizione promossa da Legambiente, la Provincia ha dato il via libera all’allargamento della discarica da 99mila a 850mila metri cubi.

L’ampliamento consentirà al sito di ricevere, fino al 2019, oltre un milione di tonnellate di rifiuti, provenienti anche da siti contaminati.

“E’ stato addirittura autorizzato lo stoccaggio dei rifiuti prodotti da operazioni di bonifica, gli stessi potrebbero arrivare dalle bonifiche della ex Sisas di Pioltello (MI) – denuncia Mario Zanardo, portavoce dell’associazione Paeseambiente – una partita di questo rifiuto è sotto sequestro ormai da un anno e mezzo nelle vicina discarica Geonova di Istrana, avendo l’Arpav accertato un contenuto di benzoapirene (sostanza cancerogena) oltre i limiti consentiti”.

“Trovo scandaloso che la Provincia di Treviso abbia autorizzato il conferimento anche di rifiuti provenienti dalle bonifiche – fa eco a Zanardo Andrea Zanoni, eurodeputato dell’IdV – Mentre in Piemonte ci sono stati Comuni e Province che si sono ribellati a questo tipo di rifiuti, da noi è la stessa Provincia che, autorizzando lo smaltimento, apre la porta di casa a questi rifiuti contaminati”.

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