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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Oderzo

Oderzo, quando la domotica è a servizio del cittadino e della salute

Il progetto Health@Home si attesta in una raccolta dati finalizzata all’avvio di servizi sanitari, servizi territoriali e servizi sociali che sfruttino le prerogative delle nuove tecnologie

ODERZO Il futuro è adesso: tecnologie domotiche e biomedicali, al centro della sperimentazione in 8 nuclei famigliari Ater, residenti a Oderzo e selezionati dall’Azienda Usll. Il progetto, lanciato dal Ministero dell’istruzione, mira a creare un modello di assistenza al cittadino, basato su una rete di servizi sanitari e sociali integrati mediante dispositivi interoperabili. Il progetto, partito nel 2014, terminerà con la sperimentazione negli alloggi Ater di Oderzo e si pone l’obiettivo di erogare servizi innovativi e attualmente difficilmente proponibili visti i costi elevati. Una sperimentazione quella approvata dal MIUR, Università e Ricerca, che mira a portare l’alta tecnologia a servizio dei cittadini, in questo caso anziani, migliorandone la qualità di vita.

Il progetto, denominato Health@Home, si sostanzia in una raccolta dati finalizzata all’avvio di servizi sanitari, servizi territoriali e servizi sociali che sfruttino le prerogative delle nuove tecnologie a vantaggio di persone o famiglie con specifiche o riconosciute difficoltà e per garantire maggiore autonomia all’interno dell’ambiente domestico.  Una parte fondamentale del progetto sarà incentrata sulla verifica della funzionalità della rete di sensori integrata, realizzata per un contesto residenziale e caratterizzata da dispositivi di controllo domotici e biomedicali che verranno installati negli alloggi Ater e che permetteranno di analizzare i dati e i segnali legati alla quotidianità di persone anziane, al fine di definire una serie di servizi adatti alle differenti necessità dei singoli utenti. 

E’ chiaro quindi che durante la sperimentazione non verranno erogati servizi, ma verranno ipotizzati e analizzati le possibili prestazioni che si possono implementare sulla base delle informazioni raccolte. Alla fine della sperimentazione, la lista dei servizi realizzabili, utilizzando i dati e segnali raccolti, diventerà uno dei risultati più importanti dell’intero progetto.  "La scelta degli alloggi nel Comune di Oderzo è stata del tutto strategica - spiega il Commissario straordinario dell’Ater di Treviso Luca Barattin – in quanto gli utenti di via Roma e via Fausto Coppi, individuati attraverso un confronto con l’Azienda Usll, rispettano i requisiti richiesti dal progetto e gli appartamenti presentano le caratteristiche necessarie all’installazione della tecnologia prevista.""

"La peculiarità della sperimentazione di H@H è quella di unire informazioni e dati sull’ambiente di vita con misure di parametri fisiologici. - spiega il Responsabile scientifico della sperimentazione Prof. Gian Marco Revel dell’Università Politecnica delle Marche – Ciò consentirà per la prima volta di avere una descrizione globale dello stile di vita delle persone coinvolte, degli effetti che questo può avere sulla salute e dei servizi che si possono erogare per migliorare la qualità della vita a casa."

Il progetto Health@Home è stato primo classificato nell’area Salute nella graduatoria del bando “Smart Cities and Communities” e vede la collaborazione di importanti aziende a livello nazionale quali Bticino Elica, Whirlpool e MR&D e vanta la partecipazione di prestigiosi atenei quali la Sapienza di Roma, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Genova e il CNR. Attraverso i dati rilevati verranno valutati dei servizi grazie alla collaborazione e al sostegno della Fondazione Opera Immacolata Concezione onlus (OIC). Commenta il sindaco di Oderzo, Maria Scardellato: "Sono molto contenta che questa sperimentazione venga fatta ad Oderzo. Si tratta di un interessante progetto, ad alto contenuto tecnologico, che potrà avere risultati molto utili per i cittadini. Grazie dunque all’ingegner Luca Barattin, commissario Ater, per la sua visione aperta verso il futuro e grazie alle otto famiglie di via Roma e di via Coppi che hanno dato la loro disponibilità, dimostrandosi interessate e aperte alla sperimentazione."

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