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Cronaca San Biagio di Callalta

Tubercolosi, riscontrati due nuovi casi a San Biagio di Callalta

Si tratta di padre e figlia. Quest'ultima, 13 anni, frequenta la scuola media di San Biagio. I medici dell'Ulss 9 precisano che i ragazzini ammalati di Tbc di norma non sono contagiosi

Riscontrati due nuovi casi di tubercolosi nel Trevigiano. Dopo Ponte di Piave si passa ora a San Biagio di Callalta.

Nei giorni scorsi, in seguito a controlli effettuati sui familiari di un cittadino romeno, al quale era stata diagnosticata la tubercolosi, è segnalato un altro caso di malattia nella figlia di questi, una ragazzina di 13 anni che frequenta la scuola secondaria di primo grado di San Biagio di Callalta.

In un comunicato il dipartimento di prevenzione dell'Ulss 9 sottilinea che i ragazzi ammalati di tubercolosi non sono di regola contagiosi, perché molto difficilmente emettono i micobatteri che sono causa del diffondersi della Tbc.

Tuttavia, sebbene il rischio di diffusione sia molto limitato, i medici ribadiscono che è importante prevenire questo genere di malattia usando un farmaco, l'isoniazide, che permette il trattamento dell’infezione latente.

Per questo il Servizio Igiene e Prevenzione del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 9 ha messo in atto la procedura prevista in questi casi nelle persone che sono venute a maggiore contatto con chi ha contratto la tubercolosi: ieri mattina le famiglie di tutti gli studenti che frequentano la classe della ragazzina affetta da Tbc sono state contattate telefonicamente e, successivamente, su tutti i ragazzi è stato eseguito il test tubercolinico (secondo Mantoux).

E nel primo pomeriggio il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ha tenuto un incontro con i genitori dei 22 studenti della classe coinvolta per informarli della dimensione del rischio e dell’efficacia delle misure di prevenzione da attuare.

 

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