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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ebola, vertice in Veneto: "Il sistema pronto ad affrontare casi"

Mantoan al vertice a Mestre: "Anche un solo episodico caso, se affrontato senza preparazione, potrebbe rivelarsi molto pericoloso"

VENEZIA — Il sistema sanitario del Veneto è pronto ad affrontare con efficacia l’eventualità del verificarsi di un caso di Ebola sul suo territorio: le procedure sono complete e minuziose; la rete d’intervento è organizzata sin nei minimi particolari, dal territorio, al Suem 118, agli ospedali; le dotazioni di sicurezza sono disponibili, sia per gli operatori, sia per l’eventuale trasporto di un paziente, tramite una speciale barella attrezzata con un sofisticato sistema d’isolamento dall’esterno.

Il quadro è emerso nel corso dei lavori del meeting formativo dedicato al mondo della sanità veneta, tenutosi oggi all’Auditorium dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, gremito in tutti i suoi 400 posti disponibili, alla presenza, tra gli altri, del Direttore Generale della Sanità Veneta Domenico Mantoan, del Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute italiano Ranieri Guerra, e del Direttore del Centro de Coordinatiòn de Alertas y Emergencias Sanitarias del Ministero della Sanità spagnolo Fernando Simòn Sorìa, che ha già dovuto affrontare due casi reali (quello del missionario rientrato dall’Africa e purtroppo deceduto e quello di una delle infermiere che lo avevano assistito, contagiata a causa di un errore commesso nelle procedure di sicurezza e poi fortunatamente guarita).

E proprio dal confronto con l’esperienza iberica è emerso che l’organizzazione che si è dato il Veneto appare ben calibrata, soprattutto dal punto di vista del coordinamento di tutti gli attori eventualmente coinvolti che, invece, ha ammesso Sorìa, è mancato inizialmente in Spagna, creando non pochi problemi dal punto di vista del “chi fa cosa”. “Sappiamo bene – ha detto Mantoan – che stiamo affrontando una situazione con probabilità molto basse di concretizzarsi, ma anche un solo episodico caso, se affrontato senza preparazione, potrebbe rivelarsi molto pericoloso, per gli operatori sanitari prima e per la popolazione poi. Lavorando da mesi sull’organizzazione e sulle dotazioni di sicurezza – ha detto il Direttore della Sanità veneta – abbiamo invece sottoposto l’intero sistema ad un rigoroso stress test, dal quale è uscito a pieni voti, ed è quello che volevamo e dovevamo fare, sperando di non dover mai passare all’azione”.

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